Orchidea piramidale
Anacamptis pyramidalis (L.) Rich.
CC (comunissima)
L'orchidea piramidale è una specie a distribuzione eurimediterranea, presente in tutte le regioni d'Italia. Cresce generalmente in prati aridi o leggermente umidi, negli incolti e margini di vie, su suoli generalmente calcarei, nelle fasce collinare e montana. Viene impollinata da farfalle che inseriscono la proboscide nello sperone attraverso due lamelle poste al suo ingresso; nel compier quest'operazione urtano la borsicola, liberando il pollinario che si attacca alla proboscide stessa.
Etimologia: il nome generico deriva dal greco ‘anakamptéin' (ripiegare), per i tepali esterni ripiegati all'infuori o per le due lamelle rialzate e piegate verso l'esterno che si trovano all'entrata dello sperone; il nome specifico si riferisce alla forma piramidale dell'infiorescenza.
Descrizione: pianta con rizotuberi globosi e fusto sottile, cilindrico, slanciato e flessuoso; foglie basali più lunghe di quelle del fusto e molto ravvicinate, foglie cauline sempre presenti, più o meno guainanti il fusto, verso l'alto più brevi fino a bratteiformi. Brattee fiorali subeguali all'ovario, spesso rossastre o violacee. Infiorescenza densa e multiflora, prima piramidale poi subcilindrica, con fiori piccoli, rosei, leggermente profumati. Tepali esterni laterali incurvati, il mediano connivente con 2 tepali interni a formare un casco lasso. Labello rivolto verso il basso, con lobi profondi simili tra loro, con alla base 2 pieghe longitudinali subparallele. Sperone lungo e sottile, rivolto in basso, lungo circa il doppio dell'ovario.
Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Foto di: Antonio Pica
CC (comunissima)
L'orchidea piramidale è una specie a distribuzione eurimediterranea, presente in tutte le regioni d'Italia. Cresce generalmente in prati aridi o leggermente umidi, negli incolti e margini di vie, su suoli generalmente calcarei, nelle fasce collinare e montana. Viene impollinata da farfalle che inseriscono la proboscide nello sperone attraverso due lamelle poste al suo ingresso; nel compier quest'operazione urtano la borsicola, liberando il pollinario che si attacca alla proboscide stessa.
Etimologia: il nome generico deriva dal greco ‘anakamptéin' (ripiegare), per i tepali esterni ripiegati all'infuori o per le due lamelle rialzate e piegate verso l'esterno che si trovano all'entrata dello sperone; il nome specifico si riferisce alla forma piramidale dell'infiorescenza.
Descrizione: pianta con rizotuberi globosi e fusto sottile, cilindrico, slanciato e flessuoso; foglie basali più lunghe di quelle del fusto e molto ravvicinate, foglie cauline sempre presenti, più o meno guainanti il fusto, verso l'alto più brevi fino a bratteiformi. Brattee fiorali subeguali all'ovario, spesso rossastre o violacee. Infiorescenza densa e multiflora, prima piramidale poi subcilindrica, con fiori piccoli, rosei, leggermente profumati. Tepali esterni laterali incurvati, il mediano connivente con 2 tepali interni a formare un casco lasso. Labello rivolto verso il basso, con lobi profondi simili tra loro, con alla base 2 pieghe longitudinali subparallele. Sperone lungo e sottile, rivolto in basso, lungo circa il doppio dell'ovario.
Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Foto di: Antonio Pica
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