Ofride fior di bombo
Ophrys bombyliflora Link
RR (Rarissima)
L'ofride fior di bombo è una specie a distribuzione strettamente mediterranea presente in Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare, divenendo sempre più rara verso nord. Cresce in garighe, prati aridi, incolti e cespuglieti su substrati prevalentemente calcarei fino a circa 1000 m s.l.m.
Etimologia: il nome generico in greco significa ‘sopracciglio', forse da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, o per la pelosità del labello; il nome specifico significa ‘con fiori a forma di bombice', per la forma del labello.
Descrizione: pianta con 2 (-3) tubercoli ovoidi, alta meno di 20 cm. Foglie in gran parte disposte in rosetta basale, spesso secche alla fioritura. Brattee fiorali fogliacee, più brevi dell'ovario; fusto spesso e carnoso con infiorescenza lassa (di solito meno di 5 fiori piccoli). Tepali esterni verde-giallastri, larghi e con apice arrotondato, concavi, il mediano spesso rivolto all'indietro; tepali interni verde-giallastri a base bruna, triangolari, brevi, pubescenti. Labello bruno, profondamente trilobato alla base, con lobi laterali molto pelosi e lobo mediano globuloso, glabro al centro, con scarsa pelosità marginale. Macula poco evidente, brunastra, grigia o biancastra. Apicolo ridotto e poco visibile, ripiegato sotto al labello. Ginostemio corto, con logge polliniche rossastre. Cavità stimmatica grande, cuoriforme, contornata da callosità. Sperone assente, ovario non ritorto, glabro e sessile.
Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Foto di: Antonio Antonucci
RR (Rarissima)
L'ofride fior di bombo è una specie a distribuzione strettamente mediterranea presente in Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare, divenendo sempre più rara verso nord. Cresce in garighe, prati aridi, incolti e cespuglieti su substrati prevalentemente calcarei fino a circa 1000 m s.l.m.
Etimologia: il nome generico in greco significa ‘sopracciglio', forse da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, o per la pelosità del labello; il nome specifico significa ‘con fiori a forma di bombice', per la forma del labello.
Descrizione: pianta con 2 (-3) tubercoli ovoidi, alta meno di 20 cm. Foglie in gran parte disposte in rosetta basale, spesso secche alla fioritura. Brattee fiorali fogliacee, più brevi dell'ovario; fusto spesso e carnoso con infiorescenza lassa (di solito meno di 5 fiori piccoli). Tepali esterni verde-giallastri, larghi e con apice arrotondato, concavi, il mediano spesso rivolto all'indietro; tepali interni verde-giallastri a base bruna, triangolari, brevi, pubescenti. Labello bruno, profondamente trilobato alla base, con lobi laterali molto pelosi e lobo mediano globuloso, glabro al centro, con scarsa pelosità marginale. Macula poco evidente, brunastra, grigia o biancastra. Apicolo ridotto e poco visibile, ripiegato sotto al labello. Ginostemio corto, con logge polliniche rossastre. Cavità stimmatica grande, cuoriforme, contornata da callosità. Sperone assente, ovario non ritorto, glabro e sessile.
Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Foto di: Antonio Antonucci
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