Elleborine violacea
Epipactis purpurata Sm.
Sinonimi: Epipactis viridiflora Hoffm. ex Krock.; Helleborine purpurata (Sm.) Druce; Helleborine sessilifolia Peterm.; Helleborine varians Soó
R (rara)
L'elleborine violacea è una specie a distribuzione europea, la cui distribuzione italiana, allo stato attuale delle conoscenze, riguarda la maggior parte delle regioni peninsulari, dal Veneto alla Calabria. Cresce in boschi montani, soprattutto faggete, su suoli profondi.
Etimologia: il nome generico, quello di una pianta citata da Dioscoride, è di etimologia incerta; il nome specifico attuale allude al colore purpureo-violaceo di fusti e foglie.
Descrizione: pianta rizomatosa con fusto robusto, alto fino a 70 cm, pubescente in alto. Fusti e foglie di colore grigio-verdastro sfumato di violetto. Foglie in numero di 4-12, lanceolate, carenate, le superiori bratteiformi. Brattee fiorali inferiori più lunghe dei fiori. Infiorescenza pressoché unilaterale, densa, con molti fiori aperti, allogami, profumati, verdastri all'esterno. Tepali esterni ovato-lanceolati, pelosetti esternamente, subeguali a quelli interni. Labello biancastro, diviso da una strozzatura in una parte posteriore (ipochilo) e una parte anteriore (epichilo). Ipochilo bruno-violaceo all'interno. Epichilo cuoriforme, sfumato di violaceo, a margini increspati e ondulati, con due cuscinetti verrucosi violacei alla base e apice rivolto all'indietro. Ovario fusiforme con costolature, glabro o appena pubescente, con breve pedicello violaceo.
Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: luglio-agosto.
Sinonimi: Epipactis viridiflora Hoffm. ex Krock.; Helleborine purpurata (Sm.) Druce; Helleborine sessilifolia Peterm.; Helleborine varians Soó
R (rara)
L'elleborine violacea è una specie a distribuzione europea, la cui distribuzione italiana, allo stato attuale delle conoscenze, riguarda la maggior parte delle regioni peninsulari, dal Veneto alla Calabria. Cresce in boschi montani, soprattutto faggete, su suoli profondi.
Etimologia: il nome generico, quello di una pianta citata da Dioscoride, è di etimologia incerta; il nome specifico attuale allude al colore purpureo-violaceo di fusti e foglie.
Descrizione: pianta rizomatosa con fusto robusto, alto fino a 70 cm, pubescente in alto. Fusti e foglie di colore grigio-verdastro sfumato di violetto. Foglie in numero di 4-12, lanceolate, carenate, le superiori bratteiformi. Brattee fiorali inferiori più lunghe dei fiori. Infiorescenza pressoché unilaterale, densa, con molti fiori aperti, allogami, profumati, verdastri all'esterno. Tepali esterni ovato-lanceolati, pelosetti esternamente, subeguali a quelli interni. Labello biancastro, diviso da una strozzatura in una parte posteriore (ipochilo) e una parte anteriore (epichilo). Ipochilo bruno-violaceo all'interno. Epichilo cuoriforme, sfumato di violaceo, a margini increspati e ondulati, con due cuscinetti verrucosi violacei alla base e apice rivolto all'indietro. Ovario fusiforme con costolature, glabro o appena pubescente, con breve pedicello violaceo.
Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: luglio-agosto.
Foto di: Rolando Romolini
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