Elleborine di Mueller
Epipactis muelleri Godfery
Sinonimo: Epipactis muelleri Godfery subsp. cerritae Grasso
R (Rara)
L'elleborine di Mueller è una specie a distribuzione Europea la cui presenza in Italia non è chiara perché spesso confusa con E. helleborine; sinora è stata segnalata per tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Basilicata, Calabria e Sardegna. Cresce in boschi aperti di latifoglie decidue su suoli piuttosto ricchi in composti azotati, preferendo substrati marnoso-arenacei, dalla fascia collinare a quella montana.
Etimologia: il nome generico, quello di una pianta citata da Dioscoride, è di etimologia incerta; quello della specie è dedicato al geografo e botanico australiano Sir Ferdinand Jacob Heinrich von Mueller (1825-1896).
Descrizione: pianta alta fino a 70 cm, con fusti isolati, gracili, verde-giallastri. Foglie in numero di 5-10, più o meno distiche, da ovato-lanceolate a strettamente lanceolate, a margini ondulati, le superiori bratteiformi. Brattee fiorali lanceolate, l'inferiore più lunga del fiore (4-5 cm). Infiorescenza unilaterale multiflora, con fiori medio-grandi poco aperti, verde-giallastri. Tepali ovato-lanceolati, acuminati e carenati, quelli interni verde-biancastri, a volte sfumati di rosa. Labello biancastro, diviso da una strozzatura in una parte posteriore (ipochilo) e una parte anteriore (epichilo), con larga giunzione ipochilo-epichilo. Ipochilo nettarifero, bruno scuro all'interno. Epichilo triangolare, più largo che lungo. Ovario allungato, subglabro, con breve pedicello pubescente di colore verde-giallastro.
Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Foto di: Rolando Romolini
Sinonimo: Epipactis muelleri Godfery subsp. cerritae Grasso
R (Rara)
L'elleborine di Mueller è una specie a distribuzione Europea la cui presenza in Italia non è chiara perché spesso confusa con E. helleborine; sinora è stata segnalata per tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Basilicata, Calabria e Sardegna. Cresce in boschi aperti di latifoglie decidue su suoli piuttosto ricchi in composti azotati, preferendo substrati marnoso-arenacei, dalla fascia collinare a quella montana.
Etimologia: il nome generico, quello di una pianta citata da Dioscoride, è di etimologia incerta; quello della specie è dedicato al geografo e botanico australiano Sir Ferdinand Jacob Heinrich von Mueller (1825-1896).
Descrizione: pianta alta fino a 70 cm, con fusti isolati, gracili, verde-giallastri. Foglie in numero di 5-10, più o meno distiche, da ovato-lanceolate a strettamente lanceolate, a margini ondulati, le superiori bratteiformi. Brattee fiorali lanceolate, l'inferiore più lunga del fiore (4-5 cm). Infiorescenza unilaterale multiflora, con fiori medio-grandi poco aperti, verde-giallastri. Tepali ovato-lanceolati, acuminati e carenati, quelli interni verde-biancastri, a volte sfumati di rosa. Labello biancastro, diviso da una strozzatura in una parte posteriore (ipochilo) e una parte anteriore (epichilo), con larga giunzione ipochilo-epichilo. Ipochilo nettarifero, bruno scuro all'interno. Epichilo triangolare, più largo che lungo. Ovario allungato, subglabro, con breve pedicello pubescente di colore verde-giallastro.
Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Foto di: Rolando Romolini
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