Ofride di Bertoloni
Ophrys bertolonii Moretti subsp. bertolonii
Sinonimo: Ophrys romolinii Soca
C (Comune)
L’ofride di Bertoloni è una specie a distribuzione mediterranea presente, con ben 5 sottospecie, in tutte le regioni d’Italia salvo che in Valle d’Aosta e in Sardegna; la sottospecie nominale è diffusa in tutte le regioni dell’Italia peninsulare e in Sicilia. Cresce in garighe, prati aridi, arbusteti, radure boschive e ai margini delle strade,, fino a circa 1000 m s.l.m.
Etimologia: il nome generico in greco significa ‘sopracciglio’, forse da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, o per la pelosità del labello; la specie è dedicata ad Antonio Bertoloni (1775-1869) uno dei maggiori botanici italiani dell’800.
Descrizione: pianta con 2 (-3) tubercoli ovoidi, poco robusta, raramente più alta di 30 cm. Foglie in gran parte disposte in rosetta basale, spesso secche alla fioritura. Brattee fiorali fogliacee, più lunghe dell’ovario; fusto carnoso con infiorescenza lassa e pauciflora (2-8 fiori relativamente grandi, impollinati da imenotteri del genere Megachile). Tepali esterni ovato-lanceolati, generalmente rosei, raramente biancastri o verdastri; tepali interni lunghi due terzi di quelli esterni, da lineari a oblunghi, a bordi diritti, di colore rosa-porporino più intenso. Labello intero, a forma di sella, nerastro, vellutato e coperto di densa pelosità sui margini un po’ revoluti; macula in posizione distale (ai 2/3 del labello), intera, a forma di scudo o di ferro di cavallo, ben marcata (lucida), da blu a rosso scura; campo basale non delimitato, cavità stimmatica più alta che larga, pseudo-occhi nerastri; ginostemio allungato con rostro acuminato, formante un angolo retto con il labello. Apicolo grosso, verde-giallastro, rivolto in alto o in avanti. Sperone assente, ovario non ritorto, glabro e sessile.
Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Sinonimo: Ophrys romolinii Soca
C (Comune)
L’ofride di Bertoloni è una specie a distribuzione mediterranea presente, con ben 5 sottospecie, in tutte le regioni d’Italia salvo che in Valle d’Aosta e in Sardegna; la sottospecie nominale è diffusa in tutte le regioni dell’Italia peninsulare e in Sicilia. Cresce in garighe, prati aridi, arbusteti, radure boschive e ai margini delle strade,, fino a circa 1000 m s.l.m.
Etimologia: il nome generico in greco significa ‘sopracciglio’, forse da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, o per la pelosità del labello; la specie è dedicata ad Antonio Bertoloni (1775-1869) uno dei maggiori botanici italiani dell’800.
Descrizione: pianta con 2 (-3) tubercoli ovoidi, poco robusta, raramente più alta di 30 cm. Foglie in gran parte disposte in rosetta basale, spesso secche alla fioritura. Brattee fiorali fogliacee, più lunghe dell’ovario; fusto carnoso con infiorescenza lassa e pauciflora (2-8 fiori relativamente grandi, impollinati da imenotteri del genere Megachile). Tepali esterni ovato-lanceolati, generalmente rosei, raramente biancastri o verdastri; tepali interni lunghi due terzi di quelli esterni, da lineari a oblunghi, a bordi diritti, di colore rosa-porporino più intenso. Labello intero, a forma di sella, nerastro, vellutato e coperto di densa pelosità sui margini un po’ revoluti; macula in posizione distale (ai 2/3 del labello), intera, a forma di scudo o di ferro di cavallo, ben marcata (lucida), da blu a rosso scura; campo basale non delimitato, cavità stimmatica più alta che larga, pseudo-occhi nerastri; ginostemio allungato con rostro acuminato, formante un angolo retto con il labello. Apicolo grosso, verde-giallastro, rivolto in alto o in avanti. Sperone assente, ovario non ritorto, glabro e sessile.
Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Foto di: Sarah Gregg
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