Complesso rupestre di San Liberatore
Dove si trova
nei pressi di San Liberatore a Majella, a circa 335m s.l.m. Serramonacesca Pescara Abruzzo Telefono: 0871898143 E-mail: serramonacesca@parcomajella.it |
Come si raggiunge
Dalla strada tra Serramonacesca e il Monastero di S. Liberatore a Majella. |
Nascosto da una fitta vegetazione, il complesso rupestre di S. Liberatore è situato sotto una parete rocciosa a venti metri dalla strada che porta all’omonima abbazia benedettina.
Il monumento, a pianta pseudorettangolare con volta irregolare, è costituito da un frontone poggiante su due colonne, una delle quali s’interrompe all’ingresso della prima cella e da una nicchia posta al centro della facciata.
Sia il frontone che le colonne recano lievi incisioni. La struttura presenta due celle: nella prima (170 cm x 130 cm) una successiva fase di scalpellatura ha reso più grande lo spazio, mentre sul lato sinistro è stato ricavato un lungo sedile. La seconda cella (150 cm x 80 cm), posta a circa quattro metri dalla prima, è a forma quadrata ed è coperta a volte a botte con un arco fortemente ribassato. Un’altra piccola nicchia è stata scavata sulla parete di fronte all’ingresso, mentre tracce del battente, dei buchi per i cardini ed una piccola soglia si trovano proprio all’ingresso.
È presumibile ritenere che l’opera sia nata per volontà dei monaci benedettini di S. Liberatore che la utilizzavano o per ricavarvi delle tombe o per realizzare delle celle eremitiche. Non è da escludere, inoltre, che sia stata utilizzata successivamente come ricovero per gli animali.
Il monumento, a pianta pseudorettangolare con volta irregolare, è costituito da un frontone poggiante su due colonne, una delle quali s’interrompe all’ingresso della prima cella e da una nicchia posta al centro della facciata.
Sia il frontone che le colonne recano lievi incisioni. La struttura presenta due celle: nella prima (170 cm x 130 cm) una successiva fase di scalpellatura ha reso più grande lo spazio, mentre sul lato sinistro è stato ricavato un lungo sedile. La seconda cella (150 cm x 80 cm), posta a circa quattro metri dalla prima, è a forma quadrata ed è coperta a volte a botte con un arco fortemente ribassato. Un’altra piccola nicchia è stata scavata sulla parete di fronte all’ingresso, mentre tracce del battente, dei buchi per i cardini ed una piccola soglia si trovano proprio all’ingresso.
È presumibile ritenere che l’opera sia nata per volontà dei monaci benedettini di S. Liberatore che la utilizzavano o per ricavarvi delle tombe o per realizzare delle celle eremitiche. Non è da escludere, inoltre, che sia stata utilizzata successivamente come ricovero per gli animali.
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