Sant'Onofrio dell'Orfento
Dove si trova
Valle dell’Orfento, a circa 1030 m s.l.m. Caramanico Terme Pescara Abruzzo Telefono: 085922343 E-mail: caramanico@parcomajella.it |
Come si raggiunge
Dal Comune di Caramanico Terme, raggiungere il Centro Informazioni del Parco. L'Eremo si raggiunge seguendo il sentiero S (sentiero dello Spirito che parte nei pressi del Centro). Chiedere tutte le info per raggiungere l'Eremo al Centro. |
Situato sulla sponda destra dell’Orfento sotto alla grotta di S. Giovanni, l’eremo è addossato ad una parete rocciosa esposta a sud, sulla base di una tipologia costruttiva comune agli eremi della Maiella.
La struttura è quasi interamente crollata: è ancora visibile una parte del muro laterale della chiesa lungo circa 14 metri, l’ingresso con il solo stipite di destra e un piccolo campanile a vela.
Il tetto, costruito con travi lignee, era appoggiato alla parete grazie ad una piccola cornice lunga circa 10 m. Residui di intonaco dipinto sono visibili sia sulla parete frontale sia sulle pareti laterali. Oltre alla chiesa c’era la parte abitativa che si sviluppava per altri 15 m circa.
La struttura è quasi interamente crollata: è ancora visibile una parte del muro laterale della chiesa lungo circa 14 metri, l’ingresso con il solo stipite di destra e un piccolo campanile a vela.
Il tetto, costruito con travi lignee, era appoggiato alla parete grazie ad una piccola cornice lunga circa 10 m. Residui di intonaco dipinto sono visibili sia sulla parete frontale sia sulle pareti laterali. Oltre alla chiesa c’era la parte abitativa che si sviluppava per altri 15 m circa.
Le origini dell’eremo non sono note. Nonostante la vicinanza con l’eremo celestino di S. Giovanni non è menzionato né nelle biografie né nel processo di canonizzazione di Celestino V.
Probabilmente si tratta di una fondazione di epoca moderna. A metà Ottocento l’eremo era già in stato di abbandono.
Giosuè Maria Saggese, vescovo di Chieti, nella sua Raccolta di Notizie Storiche sulle parrocchie della diocesi di Chieti del 1844, scrive: “È memorando il circondario di Caramanico per i diversi eremitaggi che i monaci della Majella vi avevano qua e là nelle gole dei monti, come quello di S. Onofrio nel vallone di cui ivi è tuttora qualche vestigio”.
In passato, coloro che morivano in montagna - boscaioli, carbonai, pastori, contadini - venivano sepolti a volte nella chiesa dell’eremo.
Probabilmente si tratta di una fondazione di epoca moderna. A metà Ottocento l’eremo era già in stato di abbandono.
Giosuè Maria Saggese, vescovo di Chieti, nella sua Raccolta di Notizie Storiche sulle parrocchie della diocesi di Chieti del 1844, scrive: “È memorando il circondario di Caramanico per i diversi eremitaggi che i monaci della Majella vi avevano qua e là nelle gole dei monti, come quello di S. Onofrio nel vallone di cui ivi è tuttora qualche vestigio”.
In passato, coloro che morivano in montagna - boscaioli, carbonai, pastori, contadini - venivano sepolti a volte nella chiesa dell’eremo.
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