Sant'Onofrio del Morrone
Dove si trova
Via Badia morronese 1 Morrone, a circa 620 m. s.l.m. Sulmona L'Aquila Abruzzo Telefono: 086441304 E-mail: pacentro@parcomajella.it |
Come si raggiunge
Dalla Badia Morronese, sede operativa del Parco Nazionale della Maiella, proseguire, in macchina, verso l'Eremo di Sant'Onofrio al Morrone. Si giunge in un parcheggio e da qui si prende il sentiero per l'Eremo di Sant'Onofrio. |
Un lungo terrazzo dà accesso al complesso, restaurato dopo l’ultima guerra. La chiesa ha un impianto rettangolare ad aula con soffitto ligneo quattrocentesco.
Sulla parete sinistra, in alto, vi sono due affreschi del XV sec. raffiguranti il Cristo Re e San Giovanni Battista. Sulla parete di fondo è la parte più antica dell’eremo: a sinistra un arco dà accesso ad un piccolo oratorio, a destra un corridoio dà accesso a due piccoli ambienti, identificati con le cellette di Pietro del Morrone e di Roberto da Salle.
Gli affreschi che ornano l’oratorio - una Crocifissione, una Madonna con il Bambino e i busti di San Mauro e Sant’Antonio ai lati di San Benedetto - sono tradizionalmente attribuiti a Gentile da Rocca (seconda metà del sec. XIII), ma studi recenti mettono in dubbio tale attribuzione.
Nella parete sinistra è un’immagine di Celestino V (sec. XIV) rappresentato in vesti papali e con la palma del martirio. Al di sotto della chiesa è la Grotta di Pietro che presenta intatta, sul fondo, l’impronta nella roccia che, secondo la tradizione, rappresenta il luogo in cui Pietro era solito coricarsi.
Sulla parete sinistra, in alto, vi sono due affreschi del XV sec. raffiguranti il Cristo Re e San Giovanni Battista. Sulla parete di fondo è la parte più antica dell’eremo: a sinistra un arco dà accesso ad un piccolo oratorio, a destra un corridoio dà accesso a due piccoli ambienti, identificati con le cellette di Pietro del Morrone e di Roberto da Salle.
Gli affreschi che ornano l’oratorio - una Crocifissione, una Madonna con il Bambino e i busti di San Mauro e Sant’Antonio ai lati di San Benedetto - sono tradizionalmente attribuiti a Gentile da Rocca (seconda metà del sec. XIII), ma studi recenti mettono in dubbio tale attribuzione.
Nella parete sinistra è un’immagine di Celestino V (sec. XIV) rappresentato in vesti papali e con la palma del martirio. Al di sotto della chiesa è la Grotta di Pietro che presenta intatta, sul fondo, l’impronta nella roccia che, secondo la tradizione, rappresenta il luogo in cui Pietro era solito coricarsi.
Quasi certamente l’eremo fu ristrutturato e non fondato da Pietro del Morrone. Secondo i biografi, fra Pietro si fece sistemare una cella sopra al monastero di S. Spirito di Sulmona e vi si trasferì nel giugno del 1293. In quell’occasione gli abitanti di Sulmona e Pacentro gli tributarono onori e gli offrirono doni; fra Pietro scese al monastero di S. Spirito e celebrò una messa su un palco allestito all’aperto.
Nel luglio 1294 i messi papali si inerpicarono lungo il sentiero che saliva dal monastero di S. Spirito e raggiunsero l’eremo per annunciare a fra Pietro la sua elezione al soglio pontificio. Dal Trecento in poi se ne perdono le tracce nelle fonti.
Nel luglio 1294 i messi papali si inerpicarono lungo il sentiero che saliva dal monastero di S. Spirito e raggiunsero l’eremo per annunciare a fra Pietro la sua elezione al soglio pontificio. Dal Trecento in poi se ne perdono le tracce nelle fonti.
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