Grotta S.Angelo di Lettomanoppello
Dove si trova
Vallone di S. Angelo, a circa 650 m s.l.m. Lettomanoppello Pescara Abruzzo Telefono: 085922343 E-mail: caramanico@parcomajella.it |
Come si raggiunge
Dal Comune di Lettomanoppello si sale, in macchina, in direzione Passo Lanciano. Lungo la strada si interseca il Sentiero S (sentiero dello Spirito). Lasciare la macchina nei pressi dell'incrocio e continuare sul sentiero. |
Costituita da un androne ampio circa 22 metri diviso al centro da uno sperone roccioso che crea due ambienti vagamente semicircolari.
La nicchia più profonda misura 8 metri ed è percorsa in largo da uno zoccolo roccioso sopra il quale è posto un piccolo altare costituito da un capitello fogliato sorreggente una statua dell’Arcangelo Michele.
Attualmente vi è collocata una riproduzione in quanto l’originale è ricoverata presso il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. La statua è stata messa in relazione con la scultura dell’Angelo Gabriele sita di lato alla finestra absidale della chiesa di S. Tommaso di Paterno di Caramanico. Le profonde affinità stilistiche consentono di ipotizzare che ambedue i rilievi siano stati eseguiti nel XIII secolo dalla stessa maestranza.
Davanti allo sperone roccioso doveva sorgere un tempo una chiesa, della quale oggi resta solo un piccolo recinto rettangolare con il fondo pavimentato comunemente chiamato il letto di S. Angelo.
L’unica notizia su questo luogo è contenuta in una relazione datata 11 ottobre 1844 indirizzata a G.M. Saggese, vescovo di Chieti. Vi è attestata la presenza nel territorio di Lettomanoppello di una contrada S. Angelo nella quale sorge una chiesa già all’epoca diruta ma che fino al secolo precedente era officiata annualmente l’8 maggio.
La leggenda narra di un uomo di comprovata santità che era solito dimorare tra il paese e la grotta. Un giorno se ne persero le tracce e venne invece ritrovata la statua rappresentante l’angelo proprio nella grotta dove l’uomo si ritirava.
La scultura venne portata nella chiesa del paese ma di qui, dopo tre giorni, scomparve. Era infatti tornata da sola al suo posto e, nel risalire lo zoccolo roccioso, aveva lasciato le proprie orme sulla pietra.
La nicchia più profonda misura 8 metri ed è percorsa in largo da uno zoccolo roccioso sopra il quale è posto un piccolo altare costituito da un capitello fogliato sorreggente una statua dell’Arcangelo Michele.
Attualmente vi è collocata una riproduzione in quanto l’originale è ricoverata presso il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. La statua è stata messa in relazione con la scultura dell’Angelo Gabriele sita di lato alla finestra absidale della chiesa di S. Tommaso di Paterno di Caramanico. Le profonde affinità stilistiche consentono di ipotizzare che ambedue i rilievi siano stati eseguiti nel XIII secolo dalla stessa maestranza.
Davanti allo sperone roccioso doveva sorgere un tempo una chiesa, della quale oggi resta solo un piccolo recinto rettangolare con il fondo pavimentato comunemente chiamato il letto di S. Angelo.
L’unica notizia su questo luogo è contenuta in una relazione datata 11 ottobre 1844 indirizzata a G.M. Saggese, vescovo di Chieti. Vi è attestata la presenza nel territorio di Lettomanoppello di una contrada S. Angelo nella quale sorge una chiesa già all’epoca diruta ma che fino al secolo precedente era officiata annualmente l’8 maggio.
La leggenda narra di un uomo di comprovata santità che era solito dimorare tra il paese e la grotta. Un giorno se ne persero le tracce e venne invece ritrovata la statua rappresentante l’angelo proprio nella grotta dove l’uomo si ritirava.
La scultura venne portata nella chiesa del paese ma di qui, dopo tre giorni, scomparve. Era infatti tornata da sola al suo posto e, nel risalire lo zoccolo roccioso, aveva lasciato le proprie orme sulla pietra.
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