Gli ambienti umidi
Nel Parco non ci sono grosse estensioni di ambienti umidi in quanto le sue montagne, costituite prevalentemente da roccia calcarea, sono soggette al fenomeno del carsismo: buona parte delle acque piovane e di fusione delle nevi si infiltra nel sottosuolo per venire alla luce in sorgenti poste alla base dei grandi rilievi.
Tra i principali corsi d’acqua presenti, ricordiamo i fiumi Orta, Orfento, Lavino e Foro, nel settore settentrionale, l’Aventino in quello orientale, il Vella in quello occidentale.
Le acque limpide e ricche di pesci dell’Orfento e dell’Orta sono state l’ultimo rifugio della Lontra in Abruzzo e sono l’habitat ideale del Merlo acquaiolo e, soprattutto nei rami secondari, sono ricche di anfibi.
Gli unici specchi d’acqua permanenti presenti nel Parco sono il Lago Ticino a Campo di Giove e il piccolo Lago Battista sui Monti Pizzi. Essi, oltre a rivestire un ruolo chiave per molti uccelli migratori, dalle anatre, agli aironi, dalle cicogne ai limicoli, ospitano diverse specie vegetali rare come alcune grandi carici, il centocchio acquatico, la lenticchia d’acqua spatolata, l’ofioglosso comune, il salice cenerino.
Grandi carici rare sono presenti anche in corrispondenza dei fossi e dei canali che solcano gli Altipiani Maggiori, dove alcune di esse formano comunità peculiari, ormai relitte, che furono molto più diffuse durante le glaciazioni quaternarie come C. nigra subsp. nigra, e C. tomentosa.
Nel Parco, la vegetazione riparia legnosa è caratterizzata prevalentemente da comunità a dominanza di salici: nelle formazioni arboree il salice bianco, in quelle arbustive quelli rosso, ripaiolo e dell’Appennino. Queste formazioni soprattutto durante la migrazione primaverile rappresentano aree di sosta per molti uccelli che vi trovano rifugio e nutrimento e spesso anche siti ideali per la nidificazione.
Altre cenosi tipiche degli ambienti umidi del Parco sono le vegetazioni di elofite (piante erbacee con una parte sommersa), formate soprattutto da cannuccia di palude, mazzesorde,coltellaccio maggiore e gramignone minore, e la vegetazione acquatica propriamente detta, formata per lo più dal ranuncolo a foglie sottili e dalla brasca comune.
Grandi carici rare sono presenti anche in corrispondenza dei fossi e dei canali che solcano gli Altipiani Maggiori, dove alcune di esse formano comunità peculiari, ormai relitte, che furono molto più diffuse durante le glaciazioni quaternarie come C. nigra subsp. nigra, e C. tomentosa.
Nel Parco, la vegetazione riparia legnosa è caratterizzata prevalentemente da comunità a dominanza di salici: nelle formazioni arboree il salice bianco, in quelle arbustive quelli rosso, ripaiolo e dell’Appennino. Queste formazioni soprattutto durante la migrazione primaverile rappresentano aree di sosta per molti uccelli che vi trovano rifugio e nutrimento e spesso anche siti ideali per la nidificazione.
Altre cenosi tipiche degli ambienti umidi del Parco sono le vegetazioni di elofite (piante erbacee con una parte sommersa), formate soprattutto da cannuccia di palude, mazzesorde,coltellaccio maggiore e gramignone minore, e la vegetazione acquatica propriamente detta, formata per lo più dal ranuncolo a foglie sottili e dalla brasca comune.
[] []
[]
[]
[]
[]
[]
[]