TAPPA I - Roccaraso – Bosco di Sant’Antonio (Pescocostanzo)
Scheda Tecnica:
Sigla dei sentieri percorsi: T1 - T2 - T4
11 giugno 1862 l'attacco a Rivisondoli. la banda del generale Borbonico Chiavone insieme a Nunzio Tamburrini che ben conosceva la zona, decise di attaccare il borgo di Rivisondoli soprattutto le famiglie più ricche per trovare mezzi di sostentamento come viveri, armi e munizioni. Si arrivò ad un piccolo esercito di circa 250 unità. In tarda mattinata sferrarono l'attacco e per quasi tre ore cercarono di penetrare all'interno del paese, ma loro a differenza dei difensori dovevano muoversi allo scoperto e per questo dovettero ritirarsi.
22 marzo 1864 Primiano Marcucci invade Pietransieri. Un gruppo di trenta briganti guidati da Primiano Marcucci si muoveva nei pressi di Roccaraso in direzione della montagna di Pietransieri. Il loro obiettivo era quello di invadere il paese per far scorte di provviste e di armi. Verso le 23 iniziarono l'attacco contro il posto di guardia, presero 4 fucili e munizioni e rubarono dalle botteghe quanti più viveri possibili. I briganti cercarono di resistere ma il numero degli attaccanti e dei difensori in paese era troppo alto, per questo Primiano ordinò la fuga verso la Valle del Sangro.
Estate 1864 Fonte Bucchianico: la tana del brigante Primiano. Il bosco di Bucchianico, i boschi limitrofi e le vette circostanti avevano un solo padrone: il brigante Primiano Marcucci e la sua banda. Fonte Bucchianico era la loro tana poiché nei pressi vi era una grotta con una piccola apertura ma molto più ampia nell'interno, buona per eventuali rifugi dalle intemperie e dalla frescura della notte anche se quei briganti erano tutti pastori, abituati a questo stile di vita.
Curiosità:
Nel 1864 era già in vigore la legge Pica "Procedura per la repressione del brigantaggio e dei camorristi nelle Provincie infette” che valeva anche sui Monti della Maiella. Ma non era l'unica, vi era anche la legge imposta dai briganti. È il caso della legge di Primiano Marcucci, il brigante di Campo di Giove. Egli inviava biglietti di ricatto per i padroni-signori per provvedere al sostentamento della banda, ma spesso questi venivano consegnati direttamente alle autorità, che sfidavano i briganti allo scontro diretto. Ma Primiano preferiva le rappresaglie per dimostrare la propria forza. Queste consistevano nell'uccidere gli armenti, pecore, muli e nel chiedere ai malcapitati le loro scarpe nuove. In quegli anni difficilmente si riusciva ad applicare la legge Pica, ma vigeva ancora la legge di Primiano.
Nunzio Tamburrini è uno dei briganti che idealmente si può incontrare su questa tappa. Come tutti i briganti scriveva biglietti di ricatto, ma quello che colpisce di più non sono tanto le richieste bensì la firma. Infatti egli si firmava: «Tamburrini, capitano della truppa libertà». Dunque Nunzio era a capo di una squadra armata di cui lui era capitano.
Leggi di più:
Croce de Tola: il brigante imprendibile
Nunzio Tamburrini: il capitano della truppa libertà
Primiano Marcucci : il brigante di Campo di Giove
Località di inizio: Roccaraso
Località di arrivo: Bosco di Sant'Antonio (Pescocostanzo)
Difficoltà escursionistica: EE - Escursionisti Esperti
Dislivello in salita: 900 m. circa
Dislivello in discesa: 800 m. circa
Lunghezza: km 12,000 circa
Tempo di percorrenza: 6h 00' circa
Punti acqua: Rivisondoli - Bosco Sant'Antonio
Strutture informative del Parco più prossime alla zona: Centro Informazioni di Palena, Centro Informazioni di Campo di Giove, Centro Informazioni di Sulmona
Località di arrivo: Bosco di Sant'Antonio (Pescocostanzo)
Difficoltà escursionistica: EE - Escursionisti Esperti
Dislivello in salita: 900 m. circa
Dislivello in discesa: 800 m. circa
Lunghezza: km 12,000 circa
Tempo di percorrenza: 6h 00' circa
Punti acqua: Rivisondoli - Bosco Sant'Antonio
Strutture informative del Parco più prossime alla zona: Centro Informazioni di Palena, Centro Informazioni di Campo di Giove, Centro Informazioni di Sulmona
Descrizione:
Partendo dal centro storico di Roccaraso si prosegue per il Viale dello Sport, che conduce alle porte di Rivisondoli. Subito dopo aver attraversato il borgo di Rivisondoli si prosegue lungo il sentiero T1 che conduce sulla cima di monte Calvario (1743 m.). Da qui, sovrastando il borgo di Pescocostanzo, si attraversa la lunga cresta del monte Rotella (2129m) e si ridiscende lungo il sentiero T2. Quest'ultimo si interseca con il T4 che porta al bosco di S. Antonio. Luoghi legati agli episodi di brigantaggio: Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo, monte Calvario, fonte Bucchianico, fonte Colecchia, Bosco di Sant'Antonio.
Episodi di Brigantaggio lungo la tappa:
2 ottobre 1860 Roccaraso e Pescocostanzo in rivolta. Fu una delle prime rivolte contro il nuovo ordine politico, che costrinse molti giovani a darsi alla macchia per sfuggire ai processi.
17 maggio 1861 Fonte Colecchia: il passo di Pasquale Mancini. Fonte Colecchia nel Bosco di Sant'Antonio era la zona di transito per chi da Pescocostanzo doveva raggiungere Sulmona per affari. Qui si trovava la banda di Pasquale Mancini che non sopportava la presenza delle Guardie Nazionali, in quanto erano considerati traditori.
2 ottobre 1860 Roccaraso e Pescocostanzo in rivolta. Fu una delle prime rivolte contro il nuovo ordine politico, che costrinse molti giovani a darsi alla macchia per sfuggire ai processi.
17 maggio 1861 Fonte Colecchia: il passo di Pasquale Mancini. Fonte Colecchia nel Bosco di Sant'Antonio era la zona di transito per chi da Pescocostanzo doveva raggiungere Sulmona per affari. Qui si trovava la banda di Pasquale Mancini che non sopportava la presenza delle Guardie Nazionali, in quanto erano considerati traditori.
11 giugno 1862 l'attacco a Rivisondoli. la banda del generale Borbonico Chiavone insieme a Nunzio Tamburrini che ben conosceva la zona, decise di attaccare il borgo di Rivisondoli soprattutto le famiglie più ricche per trovare mezzi di sostentamento come viveri, armi e munizioni. Si arrivò ad un piccolo esercito di circa 250 unità. In tarda mattinata sferrarono l'attacco e per quasi tre ore cercarono di penetrare all'interno del paese, ma loro a differenza dei difensori dovevano muoversi allo scoperto e per questo dovettero ritirarsi.
22 marzo 1864 Primiano Marcucci invade Pietransieri. Un gruppo di trenta briganti guidati da Primiano Marcucci si muoveva nei pressi di Roccaraso in direzione della montagna di Pietransieri. Il loro obiettivo era quello di invadere il paese per far scorte di provviste e di armi. Verso le 23 iniziarono l'attacco contro il posto di guardia, presero 4 fucili e munizioni e rubarono dalle botteghe quanti più viveri possibili. I briganti cercarono di resistere ma il numero degli attaccanti e dei difensori in paese era troppo alto, per questo Primiano ordinò la fuga verso la Valle del Sangro.
Estate 1864 Fonte Bucchianico: la tana del brigante Primiano. Il bosco di Bucchianico, i boschi limitrofi e le vette circostanti avevano un solo padrone: il brigante Primiano Marcucci e la sua banda. Fonte Bucchianico era la loro tana poiché nei pressi vi era una grotta con una piccola apertura ma molto più ampia nell'interno, buona per eventuali rifugi dalle intemperie e dalla frescura della notte anche se quei briganti erano tutti pastori, abituati a questo stile di vita.
Curiosità:
Nel 1864 era già in vigore la legge Pica "Procedura per la repressione del brigantaggio e dei camorristi nelle Provincie infette” che valeva anche sui Monti della Maiella. Ma non era l'unica, vi era anche la legge imposta dai briganti. È il caso della legge di Primiano Marcucci, il brigante di Campo di Giove. Egli inviava biglietti di ricatto per i padroni-signori per provvedere al sostentamento della banda, ma spesso questi venivano consegnati direttamente alle autorità, che sfidavano i briganti allo scontro diretto. Ma Primiano preferiva le rappresaglie per dimostrare la propria forza. Queste consistevano nell'uccidere gli armenti, pecore, muli e nel chiedere ai malcapitati le loro scarpe nuove. In quegli anni difficilmente si riusciva ad applicare la legge Pica, ma vigeva ancora la legge di Primiano.
Nunzio Tamburrini è uno dei briganti che idealmente si può incontrare su questa tappa. Come tutti i briganti scriveva biglietti di ricatto, ma quello che colpisce di più non sono tanto le richieste bensì la firma. Infatti egli si firmava: «Tamburrini, capitano della truppa libertà». Dunque Nunzio era a capo di una squadra armata di cui lui era capitano.
Leggi di più:
Croce de Tola: il brigante imprendibile
Nunzio Tamburrini: il capitano della truppa libertà
Primiano Marcucci : il brigante di Campo di Giove
[] []
[]
[]
[]
Documenti allegati
Dimensione: 66,79 KB
IMPORTATE – LEGGERE PRIMA DI SCARICARE LE TRACCE KML
Le tracce vettoriali in formato “kml” dei percorsi escursionistici disponibili derivano dall’esportazione delle tracce rilevate sul campo dai tecnici del Parco con strumentazione gps successivamente rettificate mediante software GIS su base I.G.M.I. scala 1:25.000 georeferenziata in sistema di riferimento UTM33N-WGS84 (epsg:32633). Per tal ragione, nel visualizzare tali tracce vettoriali su basi cartografiche diverse (ad esempio immagini satellitare Google Earth, cartografie precaricate su gps ecc.) potrebbe essere rilevata una non perfetta corrispondenza con gli elementi topografici visibili al suolo e la traccia vettoriale scaricata. Si prega, dunque, di prestare la massima attenzione ad eventuali errori di sovrapposizione cartografica oltre che a verificare la corretta funzionalità delle funzioni di geolocalizzazione dei vostri dispositivi gps.
Le tracce vettoriali in formato “kml” dei percorsi escursionistici disponibili derivano dall’esportazione delle tracce rilevate sul campo dai tecnici del Parco con strumentazione gps successivamente rettificate mediante software GIS su base I.G.M.I. scala 1:25.000 georeferenziata in sistema di riferimento UTM33N-WGS84 (epsg:32633). Per tal ragione, nel visualizzare tali tracce vettoriali su basi cartografiche diverse (ad esempio immagini satellitare Google Earth, cartografie precaricate su gps ecc.) potrebbe essere rilevata una non perfetta corrispondenza con gli elementi topografici visibili al suolo e la traccia vettoriale scaricata. Si prega, dunque, di prestare la massima attenzione ad eventuali errori di sovrapposizione cartografica oltre che a verificare la corretta funzionalità delle funzioni di geolocalizzazione dei vostri dispositivi gps.