Serapide maggiore
Serapias vomeracea (Burm.f.) Briq.
Sinonimi: Serapias vomeracea (Burm.f.) Briq. subsp. longipetala (Ten.) H.Baumann & Künkele
C (Comune)
La serapide maggiore è una specie a distribuzione Eurimediterranea, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Sardegna.
Cresce in prati aridi e garighe, su suoli per lo più argillosi, relativamente profondi, al di sotto della fascia montana, con optimum nella fascia collinare.
Etimologia: Il nome generico, adottato da Dioscoride e Plinio per indicare alcune orchidee, deriva da Serapide, dio egizio della fertilità, quello specifico dal labello a forma di aratro (vomero).
Descrizione: pianta con rizotuberi ovoidi, talora lungamente peduncolati, alta 20-50 cm. Foglie in numero di 4-10, lanceolate e canalicolate, le inferiori arcuate, più grandi, le superiori rossastre e bratteiformi. Brattee fiorali più lunghe dell'ovario, concolori ai tepali esterni e con le stesse nervature scure, più lunghe del casco (sino a 70 mm). Infiorescenza dapprima compatta, poi allungata, con 3-12 fiori grandi. Tepali esterni sino a 32 mm, quelli interni di 20 mm o più. Perianzio grigio-argenteo all'esterno con nervature porporine scure, rosso scuro all'interno. Tepali esterni ovato-lanceolati, saldati a formare un casco acuto, con bordi saldati ai tepali interni nascosti entro il casco, questi a base subrotonda con apici filiformi. Labello trilobo, da rosso-brunastro a bruno-giallastro, più scuro nei lobi laterali, diviso in una parte posteriore (ipochilo) ed una anteriore (epichilo). Ipochilo racchiuso entro il casco tepalico col quale forma una specie di tubo insieme ai lobi laterali, munito alla base di 2 callosità lamellari semiparallele, porporine-scure; epichilo strettamente lanceolato, formato dal lobo mediano pendulo o ripiegato all'indietro, a forma di lingua, con pelosità biancastra densa e diffusa. Sperone assente, ovario sessile non ritorto.
Periodo di fioritura: aprile- maggio (-giugno).
Foto di: Antonio Antonucci
Sinonimi: Serapias vomeracea (Burm.f.) Briq. subsp. longipetala (Ten.) H.Baumann & Künkele
C (Comune)
La serapide maggiore è una specie a distribuzione Eurimediterranea, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Sardegna.
Cresce in prati aridi e garighe, su suoli per lo più argillosi, relativamente profondi, al di sotto della fascia montana, con optimum nella fascia collinare.
Etimologia: Il nome generico, adottato da Dioscoride e Plinio per indicare alcune orchidee, deriva da Serapide, dio egizio della fertilità, quello specifico dal labello a forma di aratro (vomero).
Descrizione: pianta con rizotuberi ovoidi, talora lungamente peduncolati, alta 20-50 cm. Foglie in numero di 4-10, lanceolate e canalicolate, le inferiori arcuate, più grandi, le superiori rossastre e bratteiformi. Brattee fiorali più lunghe dell'ovario, concolori ai tepali esterni e con le stesse nervature scure, più lunghe del casco (sino a 70 mm). Infiorescenza dapprima compatta, poi allungata, con 3-12 fiori grandi. Tepali esterni sino a 32 mm, quelli interni di 20 mm o più. Perianzio grigio-argenteo all'esterno con nervature porporine scure, rosso scuro all'interno. Tepali esterni ovato-lanceolati, saldati a formare un casco acuto, con bordi saldati ai tepali interni nascosti entro il casco, questi a base subrotonda con apici filiformi. Labello trilobo, da rosso-brunastro a bruno-giallastro, più scuro nei lobi laterali, diviso in una parte posteriore (ipochilo) ed una anteriore (epichilo). Ipochilo racchiuso entro il casco tepalico col quale forma una specie di tubo insieme ai lobi laterali, munito alla base di 2 callosità lamellari semiparallele, porporine-scure; epichilo strettamente lanceolato, formato dal lobo mediano pendulo o ripiegato all'indietro, a forma di lingua, con pelosità biancastra densa e diffusa. Sperone assente, ovario sessile non ritorto.
Periodo di fioritura: aprile- maggio (-giugno).
Foto di: Antonio Antonucci
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