L’ofride della Passione
Ophrys passionis Sennen ex Devillers-Tersch. & Devillers subsp. passionis
Sinonimi: Ophrys garganica O.Danesch & E.Danesch; Ophrys sphegodes Mill. subsp. garganica E.Nelson, nom. inval.
PC (Poco commune)
L'ofride della Passione è una specie a distribuzione mediterranea centro-occidentale presente in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Cresce nelle garighe, nei prati e negli incolti aridi, per lo più nella fascia collinare.
Etimologia: il nome generico in greco significa ‘sopracciglio', forse da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, o per la pelosità del labello; il nome specifico si riferisce al fatto che la specie fiorisce spesso in corrispondenza delle festività pasquali.
Descrizione: pianta con 2 (-3) tubercoli ovoidi, robusta e slanciata, alta fino a 50 cm. Foglie in gran parte disposte in rosetta basale, spesso secche alla fioritura. Brattee fiorali fogliacee; fusto spesso e carnoso con infiorescenza lassa a 5-15 fiori relativamente grandi e molto scuri. Tepali ovali, quelli esterni verdi e lanceolati, quelli interni larghi e allungati quasi come quelli esterni, ad apice tronco e bordi ondulati, di colori più vivi e scuri (verde-brunastro-rossastro). Labello intero, tondeggiante, convesso, con gibbe appena accennate o mancanti, bruno-nerastro con folta e lunga pelosità submarginale e bordi distesi più chiari (giallastro-arancio); macula marcata, bluastra o bruno-violacea, a semplice disegno a X o H, a volte incompleto. Campo basale corto e concolore al labello, cavità stimmatica strozzata alla base, pseudo-occhi molto piccoli, nerastri e poco prominenti; apicolo ridottissimo inserito in una profonda incisione. Sperone assente, ovario non ritorto, glabro e sessile.
Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: marzo-aprile (-maggio).
Sinonimi: Ophrys garganica O.Danesch & E.Danesch; Ophrys sphegodes Mill. subsp. garganica E.Nelson, nom. inval.
PC (Poco commune)
L'ofride della Passione è una specie a distribuzione mediterranea centro-occidentale presente in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Cresce nelle garighe, nei prati e negli incolti aridi, per lo più nella fascia collinare.
Etimologia: il nome generico in greco significa ‘sopracciglio', forse da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, o per la pelosità del labello; il nome specifico si riferisce al fatto che la specie fiorisce spesso in corrispondenza delle festività pasquali.
Descrizione: pianta con 2 (-3) tubercoli ovoidi, robusta e slanciata, alta fino a 50 cm. Foglie in gran parte disposte in rosetta basale, spesso secche alla fioritura. Brattee fiorali fogliacee; fusto spesso e carnoso con infiorescenza lassa a 5-15 fiori relativamente grandi e molto scuri. Tepali ovali, quelli esterni verdi e lanceolati, quelli interni larghi e allungati quasi come quelli esterni, ad apice tronco e bordi ondulati, di colori più vivi e scuri (verde-brunastro-rossastro). Labello intero, tondeggiante, convesso, con gibbe appena accennate o mancanti, bruno-nerastro con folta e lunga pelosità submarginale e bordi distesi più chiari (giallastro-arancio); macula marcata, bluastra o bruno-violacea, a semplice disegno a X o H, a volte incompleto. Campo basale corto e concolore al labello, cavità stimmatica strozzata alla base, pseudo-occhi molto piccoli, nerastri e poco prominenti; apicolo ridottissimo inserito in una profonda incisione. Sperone assente, ovario non ritorto, glabro e sessile.
Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: marzo-aprile (-maggio).
Foto di: Giampaolo Picone
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