ITINERARIO II – La montagna dei briganti
Sigla dei sentieri interessati dall’itinerario: G4 – G5
Località di inizio: grotta S. Angelo di Palombaro
Località di arrivo: grotta S. Angelo di Palombaro
Difficoltà escursionistica: EE- ESCURSIONISTI ESPERTI
Dislivello in salita: m. 1.280 circa
Dislivello in discesa: m. 1.280 circa
Lunghezza: km. 12,200 circa
Tempo di percorrenza: 6h. 00’ circa
Località di inizio: grotta S. Angelo di Palombaro
Località di arrivo: grotta S. Angelo di Palombaro
Difficoltà escursionistica: EE- ESCURSIONISTI ESPERTI
Dislivello in salita: m. 1.280 circa
Dislivello in discesa: m. 1.280 circa
Lunghezza: km. 12,200 circa
Tempo di percorrenza: 6h. 00’ circa
Descrizione:
Partenza da grotta S. Angelo di Palombaro lungo il G5 fino al rifugio Il Martellese e vista su monte d'Ugni (2093 m). La discesa è lungo il sentiero G4. L'intera zona è stata nascondiglio e luogo di combattimenti tra soldati e briganti.
Episodi di Brigantaggio lungo la tappa:
Cesare Volpe: il capitano di ferro. Pennapiedimonte – Guardiagrele agosto 1862 In seguito al disfacimento della battaglia di Campo Di Giove del 13 agosto 1862 Domenico Di Sciascio e la sua banda fecero ritorno sulla Montagna d'Ugni dove incontrarono due pastori di Pennapiedimonte che gli consegnarono il messaggio del funzionario speciale Cesare Volpe il quale chiedeva la loro resa. A tal richiesta i briganti risposero: « Viecci a prenne Volpe. Lu tempe di magnà le galline ha finite» e così Volpe ordinò la fucilazione immediata di chiunque salisse o scendesse dalla Maiella Orientale. I briganti non potendo fuggire sull'altro versante e rischiando di rimanere fuori dai rifornimenti garantiti dai pastori decisero di rompere lo sbarramento di Volpe. Così il 17 agosto i briganti Di Sciascio e Strilli contando sulla loro superiorità numerica scesero a valle verso la zona di Caprafico dove si accese lo scontro. Nonostante le perdite i briganti sul far della sera riuscirono a disperdersi.
Il sindaco e il brigante: giugno 1866 Un altro episodio che vide protagonista la montagna d'Ugni fu lo scontro sulla cima che avvenne tra il brigante Cannone e il sindaco di Palombaro Di Vincenzo Giamberardino poiché quest'ultimo si erano rifiutato di assolvere la richiesta del brigante.
Il sindaco e il brigante: giugno 1866 Un altro episodio che vide protagonista la montagna d'Ugni fu lo scontro sulla cima che avvenne tra il brigante Cannone e il sindaco di Palombaro Di Vincenzo Giamberardino poiché quest'ultimo si erano rifiutato di assolvere la richiesta del brigante.
Curiosità:
La montagna d'Ugni dal 1860 al 1866 è stato un luogo strategico per i briganti dove erano soliti rifugiarsi e programmare piani di attacco verso la nobiltà o sostenitori del Regno dei Savoia. Nell'agosto del 1862 i briganti per attaccare Campo Di Giove partirono proprio dalla montagna D'Ugni passando per l'attuale rifugio Martellese (2049 m), scesero verso la località «La Carozza» per ripidi sentieri e qui risalirono verso Cima Murelle (2596 m), raggiunsero la sella del Monte Acquaviva e dopo aver raggiunto il monte Focalone (2676 m) si diressero verso il monte Amaro (2793 m) e discesero verso la valle di Femmina morta. Da qui dopo aver attraversato la zona di fondo di Femmina morta raggiunsero Guado di Coccia dove si organizzarono per l'attacco che si rivelò un gran fallimento e così furono costretti a fuggire. La maggior parte dei briganti fecero ritorno sulla montagna d'Ugni dove li attendeva una nuova missione.
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Le tracce vettoriali in formato “kml” dei percorsi escursionistici disponibili derivano dall’esportazione delle tracce rilevate sul campo dai tecnici del Parco con strumentazione gps successivamente rettificate mediante software GIS su base I.G.M.I. scala 1:25.000 georeferenziata in sistema di riferimento UTM33N-WGS84 (epsg:32633). Per tal ragione, nel visualizzare tali tracce vettoriali su basi cartografiche diverse (ad esempio immagini satellitare Google Earth, cartografie precaricate su gps ecc.) potrebbe essere rilevata una non perfetta corrispondenza con gli elementi topografici visibili al suolo e la traccia vettoriale scaricata. Si prega, dunque, di prestare la massima attenzione ad eventuali errori di sovrapposizione cartografica oltre che a verificare la corretta funzionalità delle funzioni di geolocalizzazione dei vostri dispositivi gps.
Le tracce vettoriali in formato “kml” dei percorsi escursionistici disponibili derivano dall’esportazione delle tracce rilevate sul campo dai tecnici del Parco con strumentazione gps successivamente rettificate mediante software GIS su base I.G.M.I. scala 1:25.000 georeferenziata in sistema di riferimento UTM33N-WGS84 (epsg:32633). Per tal ragione, nel visualizzare tali tracce vettoriali su basi cartografiche diverse (ad esempio immagini satellitare Google Earth, cartografie precaricate su gps ecc.) potrebbe essere rilevata una non perfetta corrispondenza con gli elementi topografici visibili al suolo e la traccia vettoriale scaricata. Si prega, dunque, di prestare la massima attenzione ad eventuali errori di sovrapposizione cartografica oltre che a verificare la corretta funzionalità delle funzioni di geolocalizzazione dei vostri dispositivi gps.