Elleborine violacea
Epipactis atrorubens (Hoffm.) Besser
Sinonimi: Epipactis atropurpurea Raf.; Epipactis rubiginosa (Crantz) W.D.J.Koch; Helleborine atropurpurea (Raf.) Schinz & Thell
CC (Comunissima)
L'elleborine violacea è un'orchidea a distribuzione Europeo-Caucasica, presente in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che in Puglia. Cresce in praterie e radure delle fasce montana e subalpina, su suoli prevalentemente pietrosi e/o rocciosi ma ricchi in humus.
Etimologia: il nome generico, quello di una pianta citata da Dioscoride, è di etimologia incerta; il nome specifico in latino significa ‘rosso-nerastra' e si riferisce al colore dei fiori.
Descrizione: pianta con rizoma breve e fusto alto 25-60 cm, la cui base è avvolta da 2-3 squame e spesso sfumata di porpora. Foglie in numero di 6-10, da ovate a lanceolate, carenate, le superiori bratteiformi. Brattee fiorali inferiori più lunghe dei fiori. Infiorescenza unilaterale, con 10-50 fiori aperti, di colore rosso-bruno-violaceo (raramente verdastro), con profumo di vaniglia. Tepali esterni largamente ovali, lunghi fino a 10 mm, quelli interni appena più piccoli e di colore più intenso. Labello largo 4-6 mm, diviso da una strozzatura in una parte posteriore (ipochilo) concava con interno più scuro e una parte anteriore (epichilo) più larga che lunga, con alla base una placca crestata triangolare ad apice acuto. Clinandrio sviluppato, viscidio presente e funzionale, pollinii coerenti. Ovario tomentoso, con pedicello a base porporina.
Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: giugno-luglio (-agosto).
Foto di: Giampiero Ciaschetti
Sinonimi: Epipactis atropurpurea Raf.; Epipactis rubiginosa (Crantz) W.D.J.Koch; Helleborine atropurpurea (Raf.) Schinz & Thell
CC (Comunissima)
L'elleborine violacea è un'orchidea a distribuzione Europeo-Caucasica, presente in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che in Puglia. Cresce in praterie e radure delle fasce montana e subalpina, su suoli prevalentemente pietrosi e/o rocciosi ma ricchi in humus.
Etimologia: il nome generico, quello di una pianta citata da Dioscoride, è di etimologia incerta; il nome specifico in latino significa ‘rosso-nerastra' e si riferisce al colore dei fiori.
Descrizione: pianta con rizoma breve e fusto alto 25-60 cm, la cui base è avvolta da 2-3 squame e spesso sfumata di porpora. Foglie in numero di 6-10, da ovate a lanceolate, carenate, le superiori bratteiformi. Brattee fiorali inferiori più lunghe dei fiori. Infiorescenza unilaterale, con 10-50 fiori aperti, di colore rosso-bruno-violaceo (raramente verdastro), con profumo di vaniglia. Tepali esterni largamente ovali, lunghi fino a 10 mm, quelli interni appena più piccoli e di colore più intenso. Labello largo 4-6 mm, diviso da una strozzatura in una parte posteriore (ipochilo) concava con interno più scuro e una parte anteriore (epichilo) più larga che lunga, con alla base una placca crestata triangolare ad apice acuto. Clinandrio sviluppato, viscidio presente e funzionale, pollinii coerenti. Ovario tomentoso, con pedicello a base porporina.
Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: giugno-luglio (-agosto).
Foto di: Giampiero Ciaschetti
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