Santo Spirito del Morrone
Dove si trova
Via Badia, 28 Sulmona L'Aquila Abruzzo Telefono: 0864 32849 uff. 1 interno 5 |
Come si raggiunge
L'Abbazia si raggiunge in auto. Apertura: Per gli orari aggiornati clicca qui Visite guidate: Centro Accoglienza e documentazione dei Cammini D'Abruzzo alla Badia Morronese 0864.2570800 - 3498474470 |
Sorta nella seconda metà del XIII secolo, è oggi il risultato di diverse fasi costruttive e di una sostanziale ricostruzione avvenuta dopo il terremoto del 1706. La struttura ha una pianta quadrangolare circondata da una cinta muraria, con quattro torrioni ottocenteschi a base quadrata posti agli angoli, ed è articolato attorno a tre cortili maggiori e due minori.
Il settecentesco portale d'ingresso immette nel Cortile dei Platani, in fondo al quale è la chiesa e dal quale si dipartono gli accessi agli ambienti che in origine costituivano il complesso monastico (dormitorio, refettorio, ecc.).
La chiesa ha una facciata d'ispirazione borrominiana, una pianta a croce greca con l'asse longitudinale leggermente allungato e, all'incrocio dei bracci, una copertura a cupola con tiburio.
A sinistra del presbiterio c'è la Cappella Cantelmo-Caldora, o dell'Ecce Homo, con il monumento funebre di Restaino Caldora-Cantelmo realizzato dal tedesco Gualtiero d'Alemagna nel 1412, mentre, sulle pareti, sono affrescati alcuni episodi della Vita di Cristo realizzati da una bottega di Subiaco.
Al di sotto della zona presbiteriale è collocata una struttura ipogea, la cripta, identificata erroneamente con la chiesa di S. Maria del Morrone. Essa ha un impianto irregolare costituito da colonne reggenti archi a tutto sesto che individuano una serie di campate a copertura voltata con scarse tracce di decorazione trecentesca, limitata alle fasce decorative di volte e capitelli e ad un affresco raffigurante Pietro del Morrone che dispensa la regola.
Di grande pregio è la decorazione monocromo del refettorio, realizzata dal monaco Joseph Martinez tra il 1717 e il 1719, con soggetti tratti dalle Storie bibliche, con episodi della vita di Pietro Celestino e con le Virtù.
Il settecentesco portale d'ingresso immette nel Cortile dei Platani, in fondo al quale è la chiesa e dal quale si dipartono gli accessi agli ambienti che in origine costituivano il complesso monastico (dormitorio, refettorio, ecc.).
La chiesa ha una facciata d'ispirazione borrominiana, una pianta a croce greca con l'asse longitudinale leggermente allungato e, all'incrocio dei bracci, una copertura a cupola con tiburio.
A sinistra del presbiterio c'è la Cappella Cantelmo-Caldora, o dell'Ecce Homo, con il monumento funebre di Restaino Caldora-Cantelmo realizzato dal tedesco Gualtiero d'Alemagna nel 1412, mentre, sulle pareti, sono affrescati alcuni episodi della Vita di Cristo realizzati da una bottega di Subiaco.
Al di sotto della zona presbiteriale è collocata una struttura ipogea, la cripta, identificata erroneamente con la chiesa di S. Maria del Morrone. Essa ha un impianto irregolare costituito da colonne reggenti archi a tutto sesto che individuano una serie di campate a copertura voltata con scarse tracce di decorazione trecentesca, limitata alle fasce decorative di volte e capitelli e ad un affresco raffigurante Pietro del Morrone che dispensa la regola.
Di grande pregio è la decorazione monocromo del refettorio, realizzata dal monaco Joseph Martinez tra il 1717 e il 1719, con soggetti tratti dalle Storie bibliche, con episodi della vita di Pietro Celestino e con le Virtù.
l'Abbazia è attestata per la prima volta nel biennio 1289-1290. Nel 1293 diventa la nuova casa madre dell'Ordine fondato da Pietro del Morrone. Soppresso nel 1807 ed adibito a penitenziario.
Oggi ospita gli uffici della Direzione Regionale Musei Abruzzo del Ministero della Cultura e del Parco Nazionale della Maiella.
Oggi ospita gli uffici della Direzione Regionale Musei Abruzzo del Ministero della Cultura e del Parco Nazionale della Maiella.
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