Roccacaramanico, Piano dei Luchi, Valle dell'Orta a Bolognano, Ponte sull'Orta a Salle
Progetto editoriale con la collaborazione del fotografo Bruno D'Amicis
Da sempre la nostra specie è attratta dall'incognito e dal rischio. È quel fascino incontrollabile del limite, che incuriosisce, ma che allo stesso tempo incute timore
Veniva definito “sublime”, quella particolare mescola di attrazione e repulsione, che i nostri antenati nell'Ottocento percepivano di fronte alle grandi vette e ai ghiacciai delle Alpi, agli inizi dell'epopea dell'alpinismo e della fruizione turistica della montagna. È il motivo per cui a molte persone piacciono gli sport carichi di adrenalina e i posti da brivido: vette aguzze, pareti a strapiombo, canyon profondi e cascate. In fondo sono tutte esperienze, spazi e momenti in cui la linea di separazione tra la vita e la morte si assottiglia così tanto da essere, almeno all'apparenza, interamente sotto il nostro controllo.
Per queste ragioni, esistono luoghi, che, nonostante le difficoltà di accesso e i pericoli reali che li contraddistinguono, continuano ad attrarre le persone come magneti.
È questo il caso di una località molto nota e suggestiva, ma anche estremamente pericolosa, nella porzione settentrionale del Parco Nazionale della Maiella e, più precisamente, nella Valle dell'Orta.
Le cosiddette “rapide di Santa Lucia” nel tratto più spettacolare delle canyon dell'Orta
Non lontano dal paese di Musellaro, le cosiddette “rapide di Santa Lucia” denominano il tratto più stretto e spettacolare delle canyon dell'Orta, in cui le veloci acque verdi-azzurre del fiume hanno modellato le anguste sponde di calcare, creando meandri, cascate e marmitte. Non a caso, si tratta di uno dei geositi più importanti del Geoparco Maiella e in effetti è un luogo estremamente affascinante e selvaggio, in cui la particolare bellezza delle forme sinuose e inusuali degli strati calcarei levigati dall'acqua sembra quasi invitare ad avvicinarsi al fiume, a quel rombo e quella forza incessanti. Ma le rocce grigie e lisce sono anche estremamente scivolose e, purtroppo, più di una persona ha perso qui la vita, avvicinandosi troppo all'acqua e precipitando nel vuoto. Per questa ragione, l'accesso alle rapide è da tempo interdetto e l'eventuale visita è consentita solo fino ad un belvedere su roccia, da cui si può comunque ammirare dall'alto il canyon nella sua interezza.
Uno dei torrioni dei Luchi svetta sul bosco autunnale con il Monte Morrone sullo sfondo
VA poche centinaia di metri, risalendo la destra orografica della valle verso San Tommaso e abbandonando il rumore incessante dell'acqua, ci si avvicina alle “pareti di Santa Lucia” o “Luchi”.
Questo nome, che evoca i boschi sacri dell'antichità, cioè il “Lucus” dei latini, sottolinea proprio la persistente sacralità e il potere evocativo del luogo. Si tratta di particolari torrioni di roccia e pareti isolate di calcare levigato che svettano dai boschi e dalle radure della zona.
Questi veri e propri monumenti naturali, dove risuona il verso dei rondoni alpini e del falco pellegrino, sono quanto rimane di un “paleo alveo”, cioè di un antico e assai più ampio letto del fiume Orta, trasformato e plasmato dal suo continuo lavorio sulla roccia.
In volo sulla spettacolare Valle dei Luchi e le rapide dell'Orta nel cuore dell'autunno
L'aspetto tormentato di questa porzione di territorio è dovuto ad un particolare processo geomorfologico.
Negli ultimi tre milioni di anni, il massiccio della Maiella ha subito un sollevamento imponente e repentino. A seguito di questo innalzamento, i fiumi che nascono dalla montagna ne hanno scavato profondamente il profilo, generando valli, forre e canyon molto stretti, come quello del fiume Orta, per l'appunto.
Un'altra particolarità geologica della valle dell'Orta è la cascata della Cisterna di Bolognano. Una piscina color smeraldo creata dalle acque di una piccola cascata e circondata da pareti ricoperte di muschi e vegetazione. Un luogo incantevole e di rara bellezza, purtroppo ancora una volta estremamente insidioso in quanto assai instabile e soggetto a frane, per cui al momento la visita è consentita solamente dall'alto lungo un percorso in ristrutturazione.
Il ponte sull'Orta nei pressi di Salle e le imponenti pareti di roccia scavate dalle acque del fiume nei millenni
Per apprezzare tutta la forza di erosione delle acque dell'Orta, vale la pena di risalire la strada verso Salle e attraversare il famoso ponte, con i suoi 104 metri di altezza, uno dei più alti ed impressionanti d'Italia. Dal ponte si può godere di una vista mozzafiato sulle ripide e scoscese sponde del fiume che scorre molto più in basso.
Sembra incredibile che il timido ruscello dalle acque leggermente opache che scorre lentamente sotto lo splendido borgo medievale di Roccacaramanico, dopo essere sorto a Passo San Leonardo, dopo pochi chilometri di corso sia in grado di incidere così profondamente sul paesaggio. Una chiara testimonianza che le forze lente, come quelle del tempo e dell'acqua, sono in fondo quelle che lasciano dietro di sé i segni più profondi e duraturi.
Sembra incredibile che il timido ruscello dalle acque leggermente opache che scorre lentamente sotto lo splendido borgo medievale di Roccacaramanico, dopo essere sorto a Passo San Leonardo, dopo pochi chilometri di corso sia in grado di incidere così profondamente sul paesaggio. Una chiara testimonianza che le forze lente, come quelle del tempo e dell'acqua, sono in fondo quelle che lasciano dietro di sé i segni più profondi e duraturi.
Per apprezzare tutta la forza di erosione delle acque dell'Orta, vale la pena di risalire la strada verso Salle e attraversare il famoso ponte, con i suoi 104 metri di altezza, uno dei più alti ed impressionanti d'Italia. Dal ponte si può godere di una vista mozzafiato sulle ripide e scoscese sponde del fiume che scorre molto più in basso.
Sembra incredibile che il timido ruscello dalle acque leggermente opache che scorre lentamente sotto lo splendido borgo medievale di Roccacaramanico, dopo essere sorto a Passo San Leonardo, dopo pochi chilometri di corso sia in grado di incidere così profondamente sul paesaggio. Una chiara testimonianza che le forze lente, come quelle del tempo e dell'acqua, sono in fondo quelle che lasciano dietro di sé i segni più profondi e duraturi.
Sembra incredibile che il timido ruscello dalle acque leggermente opache che scorre lentamente sotto lo splendido borgo medievale di Roccacaramanico, dopo essere sorto a Passo San Leonardo, dopo pochi chilometri di corso sia in grado di incidere così profondamente sul paesaggio. Una chiara testimonianza che le forze lente, come quelle del tempo e dell'acqua, sono in fondo quelle che lasciano dietro di sé i segni più profondi e duraturi.
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