Il Lupo appenninico
Canis lupus italicus
Il Parco Nazionale della Majella da circa 10 anni effettua un monitoraggio continuo sui branchi di lupo presenti all'interno del suo territorio.
Attualmente la popolazione del Parco si è stabilizzata ed è costituita da una decina di branchi riproduttivi con una consistenza complessiva di circa 70-80 individui, considerando sia gli animali presenti all'interno dei branchi che gli individui in dispersione.
Seguendo le tracce su neve, ascoltando gli ululati nei mesi estivi, analizzando i resti alimentari e, negli ultimi anni, utilizzando anche video-fototrappole e sofisticati collari GPS collocati sui lupi catturati, sono stati ottenuti dati estremamente utili per la conservazione e la gestione di questo animale simbolo stesso del Parco. È stato possibile così riuscire a localizzare i siti riproduttivi (le tane e le aree di rendezvous dove i cuccioli vengono trasferiti dopo lo svezzamento), conoscere la forma e le dimensioni dei territori dei diversi branchi come anche la tipologia e l'entità degli spostamenti effettuati durante i cicli di attività.
Oggetto di ricerche approfondite è stata anche l'attività di predazione dei lupi e da queste indagini è emerso che all'interno del Parco questa specie si nutre quasi esclusivamente di prede selvatiche, in particolare cinghiale ma anche cervi e caprioli. La presenza degli animali domestici nella dieta del lupo è risultata infatti marginale e questo è dovuto sia alla abbondanza di prede selvatiche che alle efficaci misure di prevenzione delle predazioni di lupo sui domestici messe in atto all'interno del territorio del parco.
Anche se diffuso in tutto il Parco, a causa delle abitudini prevalentemente notturne l'osservazione diretta di lupi risulta relativamente difficile, con probabilità maggiori durante i mesi invernali, quando è anche possibile, magari durante un'escursione su neve alla ricerca di tracce, ascoltare gli ululati corali emessi dai branchi.
[] []
[]
[]
[]