Valanghe, Autosoccorso e ARTVA per l'ottava edizione di "Maiella l'Altra Neve"
08-03-2023 10:45 - Notizie dal Parco
Si è concluso il corso “VALANGHE, AUTOSOCCORSO E ARTVA”, nel Parco Nazionale della Maiella dal 3 al 5 marzo scorsi sulla Maielletta, nell'ambito dell'ottava edizione dell’evento "Maiella l'altra neve".
I 24 partecipanti provenienti dall’Abruzzo, dalla Puglia e dall’Emilia-Romagna, hanno svolto un processo formativo sull’uso delle attrezzature di autosoccorso in caso di incidente da valanga e su come prevenire il rischio di essere travolti, in attuazione del Decreto legislativo 40/2021 "Sicurezza nelle discipline sportive invernali" che prevede (art. 26 comma 2), in vigore dal 1° gennaio 2022,che prevede l’obbligo di munirsi dei dispositivi elettronici di segnalazione e ricerca, con pala e sonda, per “garantire un idoneo intervento di soccorso”.
Il corso è stato organizzato dal CAI di Arsita (Gruppo Grotte), dalla Scuola Alpinismo e Scialpinismo “Nestore Nanni” del CAI dell’Aquila e dal Parco Nazionale della Maiella, con il patrocinio della Commissione Centrale Speleologia e Torrentismo del CAI e la partecipazione del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo (SASA), del Servizio Valanghe Italiano e dei tecnici Recco e Meteomont.
Per tre giorni si sono alternate lezioni teoriche ed attività sul campo (ricerca ARTVA e RECCO, sondaggio, tecnica di scavo, analisi stratigrafica, meteorologia, bollettino meteomont, gestione sanitaria) con la simulazione di uno scenario a cui tutti gli allievi hanno partecipato, toccando concretamente le difficoltà oggettive che la macchina dei soccorsi ha in simili situazioni.
Per la riuscita dell'evento è stata preziosa la collaborazione con il gestore degli impianti, società "Majelletta WE".
Alfonso Ardizzi, vicepresidente regionale del SASA e consigliere Nazionale CNSAS (oltre che istruttore nazionale e guida di speleologica), insieme ai presidenti regionali Daniele Perilli, del SASA, e Francesco Sulpizio, del CAI, ha rimarcato la necessità di incrementare la formazione per tutti i soci CAI, stimolando gli organi centrali del CAI ad un aumento delle risorse.
L’istruttore nazionale di alpinismo e scialpinismo Rubino De Paolis, soccorritore e direttore della Scuola “Nestore Nanni” del CAI dell’Aquila e co-direttore del Corso insieme ad Ardizzi, si è soffermato sulle necessità di aumentare gli organici delle scuole del CAI, migliorando la vita associativa delle sezioni con un necessario ricambio generazionale.
Il Delegato Alpino del SASA Paolo Di Quinzio, che ha partecipato personalmente, insieme al Delegato Speleo Gaetano Di Blasio e con altri tecnici, sia alle lezioni pratiche che al simulato di travolti in valanga, ha espresso soddisfazione per gli sforzi congiunti che hanno portato all’inaugurazione del campo Artva Training Maiella Geopark, utilissimo sia per appassionati e soci CAI che per le numerose esercitazioni dei soccorritori, soffermandosi anche sulla nuova figura del TCO (Tecnico di Centrale Operativa) che avrà la formazione idonea a gestire efficacemente le chiamate di soccorso in ambiente impervio ed innevato.
Il Direttore del Parco Luciano Di Martino (anche soccorritore e qualificato CAI): “l’Ente Parco non ha ovviamente tra i suoi compiti la sicurezza e la pubblica incolumità, ma l’incremento di queste attività outdoor rende tutti consapevoli sulla necessità di veicolare le giuste informazioni a più livelli per evitare incidenti e per indirizzare al meglio la sostenibilità del turismo nelle aree protette”.
Il corso è stato organizzato dal CAI di Arsita (Gruppo Grotte), dalla Scuola Alpinismo e Scialpinismo “Nestore Nanni” del CAI dell’Aquila e dal Parco Nazionale della Maiella, con il patrocinio della Commissione Centrale Speleologia e Torrentismo del CAI e la partecipazione del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo (SASA), del Servizio Valanghe Italiano e dei tecnici Recco e Meteomont.
Per tre giorni si sono alternate lezioni teoriche ed attività sul campo (ricerca ARTVA e RECCO, sondaggio, tecnica di scavo, analisi stratigrafica, meteorologia, bollettino meteomont, gestione sanitaria) con la simulazione di uno scenario a cui tutti gli allievi hanno partecipato, toccando concretamente le difficoltà oggettive che la macchina dei soccorsi ha in simili situazioni.
Per la riuscita dell'evento è stata preziosa la collaborazione con il gestore degli impianti, società "Majelletta WE".
Alfonso Ardizzi, vicepresidente regionale del SASA e consigliere Nazionale CNSAS (oltre che istruttore nazionale e guida di speleologica), insieme ai presidenti regionali Daniele Perilli, del SASA, e Francesco Sulpizio, del CAI, ha rimarcato la necessità di incrementare la formazione per tutti i soci CAI, stimolando gli organi centrali del CAI ad un aumento delle risorse.
L’istruttore nazionale di alpinismo e scialpinismo Rubino De Paolis, soccorritore e direttore della Scuola “Nestore Nanni” del CAI dell’Aquila e co-direttore del Corso insieme ad Ardizzi, si è soffermato sulle necessità di aumentare gli organici delle scuole del CAI, migliorando la vita associativa delle sezioni con un necessario ricambio generazionale.
Il Delegato Alpino del SASA Paolo Di Quinzio, che ha partecipato personalmente, insieme al Delegato Speleo Gaetano Di Blasio e con altri tecnici, sia alle lezioni pratiche che al simulato di travolti in valanga, ha espresso soddisfazione per gli sforzi congiunti che hanno portato all’inaugurazione del campo Artva Training Maiella Geopark, utilissimo sia per appassionati e soci CAI che per le numerose esercitazioni dei soccorritori, soffermandosi anche sulla nuova figura del TCO (Tecnico di Centrale Operativa) che avrà la formazione idonea a gestire efficacemente le chiamate di soccorso in ambiente impervio ed innevato.
Il Direttore del Parco Luciano Di Martino (anche soccorritore e qualificato CAI): “l’Ente Parco non ha ovviamente tra i suoi compiti la sicurezza e la pubblica incolumità, ma l’incremento di queste attività outdoor rende tutti consapevoli sulla necessità di veicolare le giuste informazioni a più livelli per evitare incidenti e per indirizzare al meglio la sostenibilità del turismo nelle aree protette”.