23 Febbraio 2025
Un Parco di Montagna affacciato sul Mare

Pescocostanzo

Piazza Municipio, 1
67033 Pescocostanzo (AQ)
Telefono: 0864.640003
Sito internet:www.comune.pescocostanzo.aq.it/
Sito social:www.facebook.com/comunedipescocostanzo/
E-mail: protocollo2@comune.pescocostanzo.aq.it
PEC: com.pescocostanzo.prot@pec.it
Densità: 19,57 abitanti per km²
Estensione: 55,06 km²
Popolazione: 1078 (Istat, novembre 2022)
Nome abitanti: Pescolani
Dove si trova
Che tempo fa

Pescocostanzo annoverato tra i borghi più belli d'Italia, sorge a 1395 m s.l.m. alle pendici del monte Calvario.

Risale al X secolo, ed il suo nome ha origine da Pescus Constantii che compare per la prima volta nella seconda metà dell’XI sec. Pesco (latinizzato poi in pesculum, da cui la forma volgare Peschio) indica il basamento roccioso sul quale si è formato il centro abitato. Su Costanzo invece non si hanno notizie certe.

Una data importante nella storia del paese è il 1774, anno in cui venne insignito del titolo di Universitas sui domina, ossia una comunità padrona di sé, libera dai feudatari. Si svilupparono tante arti, intellettuali e pratiche, che condussero il paese ad una vera e propria rinascita.

Testimonianze di tale crescita sono state le numerose botteghe legate all'attività artigianale di lavorazione del ferro battuto, dell'oro, del legno e del marmo, la tessitura e l'arte del merletto.

Legato a quest'ultimo vi è il Museo del merletto a tombolo, situato all'interno di Palazzo Fanzago, nel centro della Piazza Municipio. Al suo interno è possibile ammirare non solo lavori in pietra, arazzi e tappeti, ma anche una bellissima esposizione dei tipici merletti a tombolo pescolani (si tratta di pizzo fatto a mano realizzato con lino, cotone, lana ecc.).

All'interno del borgo è possibile visitare, il Museo delle origini, il Museo della basilica, i palazzi storici e numerose chiese quali la Basilica di Santa Maria del Colle (dove l'8 agosto viene accolta la statua del santo patrono San Felice martire), la Chiesa di Santa Maria del Suffragio dei Morti, la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Chiesa di Gesù e Maria.

Anticamente considerato un locus, ossia una foresta sacra dedicata a Giove, è il Bosco di Sant’Antonio, una delle faggete più belle d'Italia. Al suo interno si possono ammirare spettacolari alberi secolari. Specie di Pero selvatico, Pero cordato, Acero, Quercia, Tasso, Faggio, Agrifoglio e Cerro, sia specie dalla particolarissima forma a candelabro (ottenuti con una tecnica di potatura detta capitozzatura), nonché specie animali pregiate come il Picchio dorso bianco, il Picchio dalmatino, il Lupo, l'Orso e il Gatto selvatico.

All'interno di questo ambiente unico è possibile raggiungere l'eremo di Sant'Antonio di Padova mentre, poco distante dal paese, ancora ben conservato, c’è l'Eremo di San Michele, segnalato prima come lavatoio per le donne, poi come rifugio e base militare durante il secondo conflitto mondiale.

Volendo assaporare la tradizione culinaria pescolana, un piatto tipico sono i tacconi con gli orapi, dei maltagliati conditi con spinaci selvatici.


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