P3 - da Campo di Giove a Pacentro
Sigla sentiero: P3
Intersezione con: ---
Località di inizio: Campo di Giove
Località di arrivo: Pacentro
Difficoltà escursionistica: E -ESCURSIONISTI
Dislivello in salita: 120 m. circa
Dislivello in discesa: 550 m. circa
Lunghezza: km. 9,300 circa
Tempo di percorrenza: 2 h. 30' circa
Punti acqua: fontanile dell'acquedotto di Campo di Giove a inizio sentiero - loc. S. Alberto
Strutture informative del Parco più prossime alla zona: Centro informazioni Pacentro, Centro informazioni Campo di Giove
Intersezione con: ---
Località di inizio: Campo di Giove
Località di arrivo: Pacentro
Difficoltà escursionistica: E -ESCURSIONISTI
Dislivello in salita: 120 m. circa
Dislivello in discesa: 550 m. circa
Lunghezza: km. 9,300 circa
Tempo di percorrenza: 2 h. 30' circa
Punti acqua: fontanile dell'acquedotto di Campo di Giove a inizio sentiero - loc. S. Alberto
Strutture informative del Parco più prossime alla zona: Centro informazioni Pacentro, Centro informazioni Campo di Giove
Descrizione:
La sterrata scende verso una zona agricola lasciandosi alle spalle il vecchio borgo, che domina dall'alto con il profilo massiccio di Palazzo Ricciardi. Dopo 5' si traversa il versante NE di Colle Gigliastro, si supera un fontanile e si cammina comodamente su un ampio sentiero che procede tra boschi cedui. A E si aprono ampi panorami da Fondo di Maiella fino a Monte Amaro; a N si riconosce il Monte Morrone. Il percorso, ricco d'interesse storico-religioso, ricalca un'antica via di traffico utilizzata dalle popolazioni già prima del Mille e sulla quale si rinvengono ancora i ruderi della chiesa di S. Angelo dei Placunti (o di Plaquido) che sorgeva in località Vacerita (40'). Si procede lungo la valle del torrente “il Rio”, sovrastati dalle aspre balze rocciose del Colle Ardinghi, su territori ritenuti sacri da tempi remoti. Su Colle S. Leopardo, ad esempio, si hanno tracce di culti mitraici (I sec. a.C.) e resti di una chiesa donata ai monaci di S. Vincenzo al Volturno. Il sentiero scende comodo fino all'abitato di S. Alberto, un nucleo rurale sviluppatosi intorno a un'abbazia casauriense (sec. XI) e abbandonato negli anni Cinquanta;da qui si risale agevolmente all'abitato di Pacentro. La zona è frequentata dalla fauna più pregiata del Parco, come l'Orso bruno, e dal Cervo i cui bramiti risuonano lungo il torrente nelle notti autunnali. Lunga passeggiata da preferire in primavera e autunno.
La manutenzione di questo itinerario è a cura della Sezione C.A.I. di Sulmona
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Le tracce vettoriali in formato “kml” dei percorsi escursionistici disponibili derivano dall’esportazione delle tracce rilevate sul campo dai tecnici del Parco con strumentazione gps successivamente rettificate mediante software GIS su base I.G.M.I. scala 1:25.000 georeferenziata in sistema di riferimento UTM33N-WGS84 (epsg:32633). Per tal ragione, nel visualizzare tali tracce vettoriali su basi cartografiche diverse (ad esempio immagini satellitare Google Earth, cartografie precaricate su gps ecc.) potrebbe essere rilevata una non perfetta corrispondenza con gli elementi topografici visibili al suolo e la traccia vettoriale scaricata. Si prega, dunque, di prestare la massima attenzione ad eventuali errori di sovrapposizione cartografica oltre che a verificare la corretta funzionalità delle funzioni di geolocalizzazione dei vostri dispositivi gps.