19 Aprile 2025

NATARELLI MARCELLO

L'odore della terra bagnata al mattino, il suono degli zoccoli lenti dell'asino sul sentiero, il cesto legato al suo fianco dove mi accoccolavo da bambino mentre accompagnavo il mio bisnonno in campagna.
Ogni giornata iniziava così, con il respiro della montagna che si mescolava ai primi raggi di sole, con il silenzio rotto solo dal fruscio del vento tra gli alberi e dal canto degli uccelli.

La mia infanzia ha seguito il ritmo della natura: mani affondate nella terra scura, il piacere di zappare e di sentire sotto le dita la consistenza del suolo, il profumo intenso delle erbe selvatiche, la magia di vedere un germoglio nascere dalla fatica del contadino.

Era un mondo semplice, fatto di piccole cose che però sapevano riempire il cuore. Il tempo non era scandito dall'orologio, ma dal ciclo della terra e delle stagioni. Il lavoro nei campi si intrecciava con il gioco: correvamo tra i filari, ci arrampicavamo sugli alberi per raccogliere la frutta più matura, impolverati di sole e libertà. E poi c'erano i racconti serali accanto al fuoco, le storie tramandate dai nonni, le fiabe intrecciate alla realtà di una vita dura ma profondamente autentica.

Nella fattoria dei miei nonni ho imparato il valore del sacrificio e il rispetto per ogni forma di vita, anche la più piccola. Ogni animale aveva un nome, una storia, un ruolo prezioso. Ho capito che la terra non regala nulla, ma ripaga chi la cura con amore e dedizione.
Le stagioni non erano solo un passare del tempo, ma un susseguirsi di riti antichi: la raccolta dei frutti, le feste contadine, le fontane dove le donne lavavano i panni tra canti e chiacchiere mentre noi bambini costruivamo rifugi sugli alberi o correvamo con carretti di legno che nella nostra fantasia diventavano macchine da corsa.

Tutto questo ha forgiato il mio sguardo e la mia attitudine alla meraviglia.
La Maiella non è solo una montagna, è un'anima viva, che insegna il valore della pazienza, della forza e della meraviglia. Qui ogni pietra ha una storia, ogni sentiero racchiude il passo di chi lo ha attraversato prima di noi.
Qui si respira un'energia antica, selvaggia e accogliente allo stesso tempo.

Oggi, come guida del Parco, porto con me questa eredità di amore e rispetto, e il mio più grande desiderio è condividerla con chiunque voglia scoprirla. Camminare tra e i suoi boschi e le sue valli non è solo un'escursione, è un viaggio dentro la bellezza più autentica, quella che sa toccare l'anima.
Questa montagna non si visita, si sente… e una volta che è nel tuo cuore, non ti lascia più.

Se vuoi vivere la Maiella vera, sarò felice di accompagnarti.
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