25 Novembre 2024
Un Parco di Montagna affacciato sul Mare

I risultati del LIFE FLORANET

25-11-2021 11:44 - Notizie dal Parco
7 specie di interesse comunitario nel territorio di 3 Parchi, 33 azioni di progetto, decine di migliaia di semi raccolti e oltre 200 piantine propagate in vitro, 1 geodatabase dedicato alle 7 specie di progetto, 450 ragazzi coinvolti nel percorso didattico e 4 partecipatissimi concorsi fotografici.

Sono solo alcuni dei numeri che testimoniano il successo di FLORANET LIFE, il progetto nato per salvare dall'estinzione i fiori rari dell'Appennino abruzzese.
“Ritratto di orchidea maculata” di Marcello De Meo è la foto vincitrice del contest Fiori appenninici, bellezza in posa.

E' in corso, oggi e domani, a Sulmona, nella magnifica cornice dell'Abbazia di Santo Spirito al Morrone, il Meeting finale di Floranet LIFE, dedicato alla salvaguardia e valorizzazione delle specie vegetali della flora appenninica di interesse comunitario. Un progetto realizzato con il contributo del programma LIFE dell'Unione Europea e condotto dal Parco nazionale della Maiella con il Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, il Parco regionale Sirente Velino, l'Università di Camerino e Legambiente (Il programma completo).

Due giorni di intenso dibattito per presentare e discutere i risultati di cinque anni di lavoro dedicati alla tutela della flora nell'Appennino centrale (nella sessione pomeridiana di oggi), ma anche per parlare di biodiversità vegetale, in Italia e in Europa, condividendo esperienze e studi con alcuni tra i massimi esperti che partecipano alla conferenza di questa mattina dal titolo “La tutela della flora in Italia e in Europa: esempi e prospettive nella salvaguardia delle specie vegetali della direttiva 43/92/CEE”.

Domani, venerdì 26, sarà invece la volta della tavola rotonda che concentrerà la riflessione sulla “Biodiversità vegetale in Abruzzo e il necessario aggiornamento della Legge regionale 45 del 1979”, nonché, a conclusione dei lavori, della premiazione delle 13 fotografie scelte dalla giuria del concorso “Fiori appenninici, bellezza in posa”, che ha messo in gara gli appassionati escursionisti che hanno immortalato con le loro fotocamere i fiori e gli habitat più suggestivi dell'appennino d'Abruzzo. Un concorso che in quattro edizioni ha visto crescere, non solo la partecipazione, ma anche il livello artistico delle immagini candidate. Vincitrice assoluta del contest finale è Dactylorhiza maculata, una bellissima orchidea ritratta dall'obiettivo di Marcello De Meo. Ma sono state selezionate altre dodici opere che da oggi fanno bella mostra di sé, oltre che nell'esposizione presso la sede del parco della Maiella, anche nella gallery pubblicata sul sito internet e sui canali social di Floranet LIFE.

Concludiamo un progetto che ha visto tutti i partner lavorare con entusiasmo verso il comune obiettivo di salvaguardare e valorizzare il prezioso patrimonio di biodiversità dell'Appennino abruzzese attraverso azioni di tutela ispirate alla sostenibilità ambientale ed economica quale garanzia di benessere socio-economico a scala locale e globale – ha dichiarato il direttore F.F. del Parco Nazionale della Maiella Luciano Di Martino -. Le specie oggetto del progetto sono legate sia ad habitat primari (rupi e ghiaioni di alta quota) che secondari (pascoli, arbusteti, boschi, campi coltivati a diverso grado di utilizzo). Questi ultimi rappresentano un'ottima base di osservazione per le trasformazioni ambientali avvenute nel corso dei secoli (dal neolitico ai giorni nostri) a fini agricoli e pastorali. Per molto tempo gli agroecosistemi hanno rappresentato un sistema stabile, in termini di produzioni e di occupazione dei territori, con un corteggio floristico che esprime appieno anche le vicende storiche e culturali. Le ulteriori conoscenze acquisite confermano che l'Appenino centrale, e più in generale le aree montuose italiane localizzate proprio al centro del bacino del Mediterraneo, sono un “hot spot” per la diversità della vita”.

Avviato nel 2016, il progetto si è inserito perfettamente nel solco tracciato dalla strategia APE-Appennino Parco d'Europa. “Floranet rappresenta pienamente l'idea di comunicare la straordinaria relazione tra l'Appennino e i suoi Parchi, intesi come strumento di conservazione e al contempo di riscatto culturale, economico e sociale di aree segnate da secoli di marginalità – ha spiegato Stefano Raimondi, coordinatore nazionale Aree Protette e biodiversità di Legambiente -. La sua cifra distintiva è proprio quella di prevedere, accanto alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità, anche la capacità di accompagnare le azioni di conservazione con una profonda azione di responsabilizzazione, in grado di incidere positivamente sui comportamenti individuali di chi lavora e vive in questi luoghi o, più semplicemente, ama frequentarli".

Floranet LIFE ha scelto sette specie floristiche a rischio di estinzione presenti nel territorio appenninico Abruzzese e ha avviato un'intensa attività di ricerca, catalogazione, conservazione e propagazione, con l'obiettivo di preservare le popolazioni esistenti, riducendo le minacce legate alla pressione antropica e all'evoluzione spontanea della vegetazione naturale, e di aumentarne il numero, sia attraverso la riproduzione sul campo, che in vivaio, a partire da propaguli (semi e altre parti della pianta) raccolti in natura su cui sono state effettuate le analisi dei processi di germinazione. Parte delle piante riprodotte sono state coltivate in specifici settori dei giardini botanici e dei centri visita dei parchi. Nel corso del progetto sono state concluse 33 azioni riconducibili a quattro ambiti di intervento: l'analisi delle popolazioni delle specie target; la conservazione in situ, la riproduzione da seme presso strutture predisposte e l'attività di divulgazione-sensibilizzazione-formazione.

L'attività scientifica sulle sette specie target (Giaggiolo della Marsica (Iris marsica), Scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus), Androsace di Matilde (Androsace mathildae), Astragalo aquilano (Astragalus aquilanus), Serratula a foglie seghettate (Klasea lycopifolia), Adonide ricurva (Adonis distorta) e Senecio dell'isola di Gotland (Jacobaea vulgaris subsp. gotlandica)) ha prodotto risultati molto soddisfacenti, nonostante le difficoltà legate al periodo di lockdown e in seguito alle restrizioni necessarie per contenere la pandemia da covid-19 nel 2020. In particolare, le azioni di restocking, ossia il rinforzo delle popolazioni esistenti e la creazione di nuove stazioni, hanno portato a 5 nuovi popolamenti tra le diverse specie. Le azioni concrete sono state finalizzate a interventi selvicolturali, all'eliminazione/riduzione di specie concorrenti, alla protezione delle popolazioni a rischio e all'adeguamento dei confini dei SIC alla reale distribuzione delle specie. A titolo di esempio, sono stati protetti i siti di Klasea lycopifolia dal pascolo e dallo sfalcio che mettono a rischio la produzione di frutti. La riduzione degli impatti negativi del turismo sulle specie target ha previsto, invece, una riorganizzazione dei flussi turistici nelle aree di presenza delle specie (sentieri, strade, itinerari a cavallo ecc.), anche attraverso azioni di sensibilizzazione tra i portatori di interesse al fine di aumentare la consapevolezza dell'importanza della conservazione delle specie di interesse comunitario da parte delle comunità locali.

La raccolta di propaguli. Ha interessato oltre 100.000 unità tra semi, stoloni, rizomi e capsule con semi (questi ultimi per Cypripedium calceolus), utilizzati poi nella riproduzione vivaistica delle piante. Sono state propagate in vitro circa 200 piantine di Androsace mathildae e Cypripedium calceolus. Per Cypripedium calceolus è stato effettuato il test di germinazione asimbiotico di oltre 10.000 semi, con la produzione di 100 piantine attualmente in coltivazione. La riproduzione da seme di tutte le specie target di progetto, per la quale sono stati conservati a bassa temperatura i semi sottoposti a pulizia e test di germinazione, ha consentito di redigere un apposito protocollo di germinazione delle sette specie. Un' importante operazione è stata l'impollinazione manuale dei fiori di Cypripedium calceolus nell'unica popolazione del Parco Nazionale della Maiella e nelle due stazioni del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che ha portato alla fruttificazione di diversi individui fecondati.

Il database. Un altro risultato molto rilevante è sicuramente la creazione del Geodatabase floristico di Floranet LIFE, curato dal'Università di Camerino e dedicato alle piante inserite negli allegati II e IV della Direttiva Habitat. Uno strumento per la raccolta unitaria e georeferenziata delle informazioni raccolte sul campo con oltre 200 rilievi e monitoraggi in 197 siti (popolazioni o sub-popolazioni), 275 tra riferimenti bibliografici e osservazioni inedite e 104 campioni di erbario. Uno spazio unico, di facile e libera consultazione da parte del pubblico che finalmente riunisce aree di distribuzione e informazioni puntuali sulle specie floristiche di interesse del progetto.

Le scuole. Accanto alla ricerca e agli interventi concreti di gestione delle specie floristiche, Floranet ha previsto una serie di azioni dedicate a favorire la conoscenza delle specie considerate e del loro status di conservazione, nonché della flora appenninica in generale, agevolando la crescita del livello di consapevolezza, di sensibilità e di responsabilizzazione dei ragazzi in età scolare nei confronti della salvaguardia della biodiversità. Significativa è stata l'attività che ha coinvolto gli istituti scolastici del territorio dei tre Parchi: oltre 450 ragazzi delle ultime classi della scuola primaria e delle prime classi della scuola secondaria di primo grado hanno preso parte a un programma educativo con percorsi didattici specifici sulle specie e sul progetto, culminati con la realizzazione di aiuole e la sottoscrizione di 6 accordi tra gli Enti Parco e gli istituti scolastici per la cura e la manutenzione dei piccoli “giardini botanici”.

Le azioni di sensibilizzazione. Una componente non secondaria del progetto ha riguardato l'impegno nel coinvolgimento degli stakeholders e nella sensibilizzazione del pubblico. Sono stati organizzati 20 incontri, che hanno coinvolto oltre 600 persone e che hanno portato alla firma di 11 protocolli d'intesa con enti e associazioni e a 75 accordi gestionali con aziende agricole e zootecniche. E' stata molto intensa anche l'attività di divulgazione e sensibilizzazione nei confronti delle comunità locali e dei visitatori, con l'obiettivo di raggiungere una platea di pubblico più ampia di quella degli addetti ai lavori. Un esempio tra gli altri è Il Parco in MTB, l'opuscolo informativo distribuito ai cicloturisti nel parco nazionale della Maiella con indicazioni chiare e puntuali per vivere la natura in modo consapevole, rispettando la flora e la fauna, così come le “buone pratiche” condivise con le associazioni di fotografi per documentare la bellezza della natura in modo corretto e responsabile.

Tra aprile e maggio 2020, per ovviare alle restrizioni del lockdown nazionale necessario al contenimento della pandemia, è stata promossa l'iniziativa social “Gite di primavera in un click”. Sulla stampa nazionale e attraverso i canali social del progetto, sono stati divulgati con un buon successo di pubblico i video inediti e originali dedicati alla bellezza della natura nei Parchi abruzzesi. Aderendo all'hashtag #iorestoacasa, ogni settimana in un parco diverso con un appuntamento social fisso, i follower hanno potuto fare una passeggiata virtuale tra la maestosa bellezza dei boschi, delle radure e dei sentieri. Senza dimenticare i quattro partecipatissimi contest fotografici annuali “Fiori appenninici, bellezza in posa”, la cui ultima edizione vedrà premiare i vincitori domani e di cui è possibile ammirare le splendide immagini sul sito del progetto.

Life Floranet - www.floranetlife.it - vede coinvolto il Parco Nazionale della Majella, in qualità di ente coordinatore, insieme al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, al Parco Regionale Sirente Velino, all'Università di Camerino e Legambiente, allo scopo di tutelare le sette specie vegetali della flora appenninica di interesse comunitario oggetto del progetto, che è cofinanziato attraverso lo strumento Life dell'Unione europea. Nasce anche per informare e sensibilizzare turisti, operatori del territorio e comunità locali rispetto all'importanza della conservazione della biodiversità dei parchi.



Fonte: I risultati del LIFE FLORANET

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