Eremo Grotta Sant'Angelo di Palombaro
SCHEDA TECNICA
Grado di difficoltà: E - ESCURSIONISTICO
Tipo di itinerario: anello
Località di partenza/arrivo: area picnic in località Sterparo (m 750)
Località di partenza/arrivo: area picnic in località Sterparo (m 750)
Dislivello in salita/discesa: m 150
Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti
Punti acqua: area picnic in località Sterparo, area pic nic Grotta Sant’Angelo
Codici sentieri in ordine di percorrenza: G3
Strutture informative del Parco più prossime alla zona:
Centro Informazioni di Fara San Martino
Centro Informazioni di Fara San Martino
DESCRIZIONE:
Da Fara San Martino attraversata la zona industriale dei pastifici, si va in direzione Capo le Macchie e Piano Massaro. Da qui si prosegue verso sinistra, percorrendo una strada piuttosto stretta che conduce al parcheggio dell’area pic-nic Sterparo. Da qui il sentiero attraversa dapprima un bosco misto, poi una faggeta, si prende una scalinata in corrispondenza della segnaletica dedicata. Si percorrono ora una serie di ripidi gradini ricavati nel terreno per giungere infine ad un’ampia cavità rocciosa dove è inserito l’eremo. Il sito era inizialmente dedicato a Bona, dea della fertilità. Le puerpere si recavano alla fonte per aspergere i propri seni con l’acqua che scaturiva dalla grotta e veniva raccolta in vasche di pietra tutt’ora presenti. Successivamente in epoca cristiana l’eremo venne dedicato a San Michele Arcangelo, angelo dell’acqua. Il ritorno si compie scendendo la scalinata e si segue il sentiero G3 fino a tornare in località Sterparo, punto di partenza.
Punti di particolare interesse:
Alla parete della grotta sono addossati i resti di una chiesa benedettina, caratterizzati da due mura e da un’abside semi circolare decorata con archetti pensili e cordature a tortiglione. Risalente probabilmente all’XI secolo, nel XIII divenne possedimento del Monastero di San Martino in Valle.
Particolarità Flora/Fauna
L’ambiente circostante è caratterizzato da imponenti formazioni rocciose, popolate dai camosci in periodo invernale quando scendono a quote più basse rispetto ai pascoli d’alta quota frequentati d’estate. Sempre in inverno non è difficile avvistare il Picchio muraiolo caratterizzato da un volo sfarfalleggiante durante il quale mostra la ali di color rosso vivo.
Nelle vicinanze puoi visitare
A Palombaro si trova il Museo del Minatore dove si conservano oggetti di vita quotidiana recuperati da diverse zone del mondo e si mantiene vivo il ricordo di quanti hanno emigrato in cerca di lavoro verso terre lontane. A Pennapiedimonte si trova il balcone panoramico del “Balzolo” che domina la Valle dell’Avello fino alle Gobbe di Selvaromana.
Come raggiungere il punto di partenza del sentiero
In auto: A14 uscita Pescara Ovest-Chieti; Superstrada S.S. 81 per Guardiagrele e S.P. 215 e S.P. 263 fino a località Tornelli, poi su Strada comunale in direzione di “Riserve Naturali della Maiella Orientale”.
In treno: la stazione più vicina è a Lanciano, a 30 km da Palombaro.
In autobus: servizi TUA da Pescara, Chieti, Guardiagrele e Lanciano, coincidenza da Guardiagrele per Palombaro, fermata in località Tornelli a 2 km dall’imbocco del sentiero.
In auto: A14 uscita Pescara Ovest-Chieti; Superstrada S.S. 81 per Guardiagrele e S.P. 215 e S.P. 263 fino a località Tornelli, poi su Strada comunale in direzione di “Riserve Naturali della Maiella Orientale”.
In treno: la stazione più vicina è a Lanciano, a 30 km da Palombaro.
In autobus: servizi TUA da Pescara, Chieti, Guardiagrele e Lanciano, coincidenza da Guardiagrele per Palombaro, fermata in località Tornelli a 2 km dall’imbocco del sentiero.
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