BENEDETTA BASSO
Nata e cresciuta a Roma, fin da piccola ho frequentato il Parco Nazionale della Maiella per i lunghi mesi estivi, scappando dalla canicola cittadina verso la casa dei nonni. Finita la scuola, dopo un paio di settimane di mare, iniziavano i preparativi per il tanto atteso viaggio. Le valigie erano accatastate una sopra l'altra nella grande macchina di mamma e papà, i nonni ci seguivano con la loro Uno bianca e la strada sembrava non finire mai. Io, incollata al finestrino, guardavo davanti a me il paesaggio che piano piano mutava. Dalla grande città caotica e calda si passava ai silenti paesini arroccati sui fianchi delle montagne. Il Velino mi ricordava un pandoro, a Cocullo pioveva sempre, il Morrone e la Maiella erano casa. L'arrivo a Caramanico Terme era sempre anticipato da uno strano rituale familiare che ancora adesso racconto con nostalgia. Alla curva da dove finalmente il paese si riesce a scorgere, tutti noi, giovani, vecchi e bambini, battevamo forte le mani presi da una strana euforia per l'arrivo in quello che, soprattutto per me, era il luogo dove ci si poteva sentire finalmente liberi. Ricordo ogni momento di quelle vacanze spensierate. Ricordo le estati fresche nella grande casa gremita di cugini dove si raccontavano le storie e le genealogie familiari. Tra un racconto e l'altro si trovava il tempo di uscire e di fare qualche scampagnata - ancora non conoscevo il termine escursione o trekking - in posti che per me all'epoca non avevano nomi; rivedendo le foto, ormai grande, ho capito dove mi avessero portato. La Valle dell'Orfento era d'obbligo, ogni anno ci si andava tutti insieme, come fosse un rito collettivo da adempiere a tutti i costi. E ancora di più mi vengono in mente la disperazione e la tristezza nel dover lasciare questi luoghi per dover tornare a Roma dove mi attendevano infiniti mesi grigi. Con il passare degli anni la voglia di tornare qui non mi ha mai abbandonata, neanche da adolescente, neanche da studentessa universitaria. Ogni momento era perfetto per ‘fare una scappata' al paese, fino a che non ho deciso di restare. Grazie a una cooperativa locale, senza la quale non avrei avuto la possibilità di rimanere a Caramanico Terme, e agli studi in ambito archeologico posso unire la passione per la Storia e la cultura con quella per la natura e l'ambiente. Come Guida del Parco Nazionale della Maiella desidero trasmettere il rispetto e l'amore per le persone e i luoghi che mi hanno adottata e accolta, permettendo a ognuno di conoscere quella parte di Abruzzo che ogni giorno mi fa sentire a casa.
Accompagno: Adulti, bambini e ragazzi, gruppi e scuole per progetti di educazione ambientale.
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