La Coturnice
Alectoris graeca orlandoi
Di aspetto simile a una pernice, la Coturnice si riconosce per il becco e le zampe rosso vivo, il piumaggio grigio ardesia caratterizzato da numerose barre scure sui fianchi ed il capo contraddistinto da una striscia nera che dalla base del becco attraversa l'occhio, gira sotto l'orecchio per scendere sul petto.
Specie sedentaria, compie infatti solo migrazioni altitudinali tra le aree estive spesso ad alta quota e quelle di svernamento ad altitudini minori, è distribuita lungo la catena appenninica e in Sicilia, con due sottospecie distinte e diverse da quelle presenti sulle Alpi e sui Balcani.
Vive esclusivamente in ambienti rocciosi, alternati a ripidi pascoli e pendii pietrosi ma anche in presenza di arbusti, sulla Majella costituiti soprattutto da pini mughi. Il nido viene costruito in aree difficilmente accessibili ai predatori, generalmente tra le rocce, ben mimetizzato dalla vegetazione.
Cerca il cibo sui pascoli e sui ghiaioni nutrendosi di essenze erbacee, foglie, fiori, frutti, bulbi, semi e infiorescenze, dieta che in estate si arricchisce anche di artropodi.
Quando si alimenta, generalmente, si sposta camminando sul terreno, mentre si invola molto raramente e quando lo fa, perché disturbata, lo fa con un caratteristico e rumoroso involo, con battiti veloci a cui generalmente segue una veloce scivolata che la porta a raggiungere luoghi impervi e sicuri. Nel Parco la coturnice risulta presente in buona parte del territorio potenzialmente idoneo alla specie, in particolare nelle aree dove a territori estivi favorevoli è associata anche la presenza di aree idonee a trascorrere la stagione invernale, dove in particolare la pendenza, l’esposizione e la il terreno prevalentemente roccioso fanno in modo che la copertura nevosa sia poco duratura.
Tra queste troviamo ad esempio molte delle valli della Majella Orientale, dalla V. di Palombaro procedendo verso sud fino alla Valle di Taranta, ma anche la Valle dell’Orfento e il Morrone. Oggetto di monitoraggi approfonditi da parte dell’Ente Parco è stata stimata una popolazione di circa 700 coppie riproduttive, che costituisce una porzione estremamente significativa di tutta la popolazione di coturnice dell’Appennino.
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