Il Camoscio appennninico
Rupicapra pyrenaica ornata
Le cime più alte e impervie del Parco Nazionale della Majella, in particolare l'area del Monte Acquaviva e di Cima delle Murelle, ospitano durante i mesi estivi numerosi branchi di Camoscio appenninico, che ormai, a distanza di venti anni dalla reintroduzione, hanno superato complessivamente i 700 individui, costituendo una delle popolazioni più numerose ed in salute di questa sottospecie endemica dell'Appennino centrale. Anche il numero dei nuovi nati che vengono conteggiati durante i censimenti estivi, generalmente effettuati nel mese di luglio quando le femmine con i piccoli si riuniscono a formare branchi numerosi, è in costante aumento e nel 2012 sono stati avvistati più di 200 camoscetti nati tra la fine del mese di aprile e gli inizi di giugno.
All'incremento del numero di camosci e di branchi presenti all'interno del Parco è seguita anche l'espansione in nuove aree come la Valle dell'Orfento e la Val Cannella dove da alcuni anni si sono stabili dei branchi riproduttivi, costituiti da femmine e camosci giovani a cui in autunno, all'inizio del periodo degli amori, si uniscono anche i maschi.
Negli ultimi anni ha avuto avvio anche un processo di colonizzazione degli altri massicci del Parco, situati a distanze maggiori rispetto all'area di presenza principale, come il Monte Porrara o le Montagne del Morrone e dove attualmente sono presenti diversi camosci, in particolare maschi giovani in fase di dispersione.
Durante il periodo invernale i branchi di camoscio compiono degli spostamenti dalle aree estive e autunnali per arrivare a svernare nelle lunghe e selvagge valli presenti nel versante orientale del massiccio della Majella come la Val Serviera, la Valle di Fara San Martino, la Valle di Pennapiedimonte. In questo periodo, soprattutto i gruppi di femmine con i piccoli, utilizzano prevalentemente ripidi pendii rocciosi con una favorevole esposizione rispetto all'irraggiamento solare, dove di conseguenza l'accumulo nevoso risulterà minore e maggiori saranno le possibilità di poter trovare cibo e riparo dai rigori invernali.
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