Evoluzione paesaggio agrario
Il progetto, appena concluso, ha riguardato l’analisi multitemporale dell’uso del suolo in alcune aree del Parco in cui l’abbandono delle attività agro-pastorali ha innescato visibili fenomeni di ricolonizzazione da parte della vegetazione spontanea. Le aree scelte sono: Maiella nordorientale, tra i comuni di Serramonacesca e Pennapiedimonte; Caramanico Terme-Sant’Eufemia a Majella; Passo San Leonardo; Campo di Giove-Piano Cerreto, per un totale di 7685 ettari.
L’analisi si è svolta su diversi fronti. Da una parte, l’interpretazione di fotografie aeree, ortorettificate, storiche (1954) e attuali (2007), operazione sulla quale è stata assegnata una borsa di studio della durata di 18 mesi, coadiuvata da sopralluoghi ed interviste finalizzati a registrare le cosiddette “verità a terra” e a verificare l’interpretazione data delle immagini; dall’altra, l’analisi di campo sulla vegetazione esistente nelle sue diverse forme d’uso.
La fotointerpretazione e la redazione delle carte interpretative del mosaico vegetazionale sono state realizzate in ambiente GIS alla scala di 1:10.000, con area minima di 0,1 ha, utilizzando la classificazione di uso/copertura del suolo CORINE Land Cover ad eccezione delle superfici artificiali, per le quali è stata seguita la legenda della Carta d’Uso del Suolo della Regione Abruzzo. Per le aree boscate è stata considerata, oltre alla specie forestale dominante, anche la densità della copertura.
Nel complesso, in tutte le aree è stata riscontrata una marcata trasformazione delle superfici agricole in praterie, arbusteti e boschi, con le maggiori variazioni a carico delle aree boscate e di quelle agricole. I boschi di latifoglie in tutte le aree hanno subito un notevole incremento in termini sia di superficie, sia di complessità strutturale. Anche i rimboschimenti di conifere hanno subito un incremento, soprattutto nella Majella nordorientale. Le superfici agricole utilizzate sono notevolmente diminuite, con riduzioni dal 35% al 50%.
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