Dal Regno di Sicilia al Regno d'Italia
Nonostante la lunghezza e la densità di avvenimenti, questo periodo conserva una sua sostanziale unità di fondo: questa dipende dalla forte stabilità dell’assetto geopolitico che caratterizzò la storia di tutto il Mezzogiorno dopo la fondazione del Regno di Sicilia (1140) ad opera di Ruggero II.
Con lo spostamento della capitale da Palermo a Napoli (1282), l’Abruzzo istituzionalizzò la sua funzione di regione-cerniera. In questa lunga prospettiva unitaria si collocano, nella storia del territorio della Maiella, fasi diverse, ma non vere fratture; in queste terre si incrociarono continuamente signorie feudali, dapprima locali (come i Cantelmo e i Caldora), e poi napoletane e romane.
Dal punto di vista insediativo, questo territorio, come altri del contesto abruzzese e centro-meridionale in genere, riceve nel corso dei secoli X e XI un assetto che si può considerare decisivo, se non definitivo.
Con lo spostamento della capitale da Palermo a Napoli (1282), l’Abruzzo istituzionalizzò la sua funzione di regione-cerniera. In questa lunga prospettiva unitaria si collocano, nella storia del territorio della Maiella, fasi diverse, ma non vere fratture; in queste terre si incrociarono continuamente signorie feudali, dapprima locali (come i Cantelmo e i Caldora), e poi napoletane e romane.
Dal punto di vista insediativo, questo territorio, come altri del contesto abruzzese e centro-meridionale in genere, riceve nel corso dei secoli X e XI un assetto che si può considerare decisivo, se non definitivo.
Per un concorso di circostanze – una spontanea tendenza della popolazione in crescita all’aggregazione urbana e alla identificazione della propria area di sfruttamento del suolo, la necessità di difesa dalle ricorrenti scorrerie di Saraceni e Ungari, e poi dei conquistatori normanni, l’impulso delle signorie monastiche o laiche – in quei due secoli si costituirono i veri e propri centri abitati, situati in posizioni forti e cinti da mura: è il processo detto dell’incastellamento, termine col quale si indica, in pratica, la nascita dei "paesi" (detti allora castelli), dotati di un nome ben definito, rimasto fino ad oggi.
I loro nomi sono spesso formati con una delle tipiche basi che indicano la loro posizione arroccata: Pesco (dall’italico pestlon ‘arce’), Pietra, Rocca, Pizzo, Penna. In qualche raro caso il fatto si documenta già nel secolo IX (per Manoppello), in altri casi nel X (almeno per Salle, Cantalupo di Tocco da Casauria, Abbateggio, Pietransieri, Cansano, il cui toponimo rivela però un antefatto romano), nella grande maggioranza nell’XI.
I loro nomi sono spesso formati con una delle tipiche basi che indicano la loro posizione arroccata: Pesco (dall’italico pestlon ‘arce’), Pietra, Rocca, Pizzo, Penna. In qualche raro caso il fatto si documenta già nel secolo IX (per Manoppello), in altri casi nel X (almeno per Salle, Cantalupo di Tocco da Casauria, Abbateggio, Pietransieri, Cansano, il cui toponimo rivela però un antefatto romano), nella grande maggioranza nell’XI.
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