Le Praterie
Le praterie sono formazioni vegetali costituite da erbe, per lo più perenni ed esse occupano nel Parco una superficie pari a circa il 29,5 % dell'intera area protetta.
Le specie dominanti sono generalmente graminacee cespitose appartenenti a diversi generi tra cui Bromus, Sesleria, Festuca, Stipa, Nardus, ecc., da cui derivano i nomi delle diverse tipologie fisionomiche: brometo, seslerieto, festuceto, ecc.
A seconda dell'uso, che comporta ripercussioni in termini di differenziazioni floristiche, esse si distinguono in pascoli, prati da sfalcio e prati-pascoli. I pascoli sono per lo più legati a morfologie di versante, mentre prati e prati-pascolo si affermano prevalentemente su superfici pianeggianti o debolmente acclivi e sono particolarmente rappresentati negli altipiani tettonico-carsici come i Quarti. In primavera con lo scioglimento delle nevi queste aree ospitano numerosi uccelli che usano le aree temporaneamente allagate come luogo di sosta e alimentazione mentre in estate specie rare e localizzate come lo stiaccino, le cutrettole ed i beccafichi scelgono questi ambienti per nidificare.
Sulla base della posizione nella successione ecologica, si distinguono praterie primarie, poste al di sopra del limite altitudinale superiore della vegetazione legnosa, che rappresentano il territorio di alimentazione per molte specie, dal camoscio alla coturnice, dai gracchi all'aquila reale e praterie secondarie, più in basso, che derivano dalla distruzione di vegetazioni maggiormente strutturate quali boschi e arbusteti dove si alimentano soprattutto in primavera, cervi e caprioli e molte specie di uccelli nidificanti come la tottavilla o il calandro o il falco cuculo ed il grillaio tra i migratori.
Le praterie sono molto importanti in termini di biodiversità perché, accanto a un elevata ricchezza di specie, ospitano numerose orchidee e diverse specie rare ed endemiche come, ad esempio, il fiordaliso della Majella (Centaurea tenoreana), esclusiva del Parco.
Sulla base della posizione nella successione ecologica, si distinguono praterie primarie, poste al di sopra del limite altitudinale superiore della vegetazione legnosa, che rappresentano il territorio di alimentazione per molte specie, dal camoscio alla coturnice, dai gracchi all'aquila reale e praterie secondarie, più in basso, che derivano dalla distruzione di vegetazioni maggiormente strutturate quali boschi e arbusteti dove si alimentano soprattutto in primavera, cervi e caprioli e molte specie di uccelli nidificanti come la tottavilla o il calandro o il falco cuculo ed il grillaio tra i migratori.
Le praterie sono molto importanti in termini di biodiversità perché, accanto a un elevata ricchezza di specie, ospitano numerose orchidee e diverse specie rare ed endemiche come, ad esempio, il fiordaliso della Majella (Centaurea tenoreana), esclusiva del Parco.
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