L'architettura tradizionale
I paesi del Geoparco sono spesso incastonati come pietre preziose nel paesaggio, che si conserva naturale e selvatico da millenni. Le rocce calcaree della montagna, oltre a offrire riparo per pastori ed eremiti, hanno influenzato l’architettura locale e lo sviluppo di attività ad essa collegate. I centri storici dei paesi come Guardiagrele, Pescocostanzo, Pennapiedimonte, Pacentro, sono realizzati con la pietra della Maiella, lavorata dai maestri scalpellini, che sapientemente ne facevano cornici, portali e rosoni. Il Centro storico di Fara San Martino (Torrevecchia) è edificato con i calcari provenienti dal geosito paleontologico a rudiste. Molti dei paesi conservano ancora le mura di cinta, all’interno delle quali il semplice passeggiare si trasforma in un viaggio indietro nel tempo, per la presenza di monumenti rinascimentali, barocchi e neoclassici, nonché dell’architettura popolare. In alcuni casi, le abitazioni e le botteghe sono costituite da piani seminterrati scavati nella pietra della Maiella, a esprimere l’essenza della stretta relazione fortificata nei secoli tra la natura e l’uomo.
I muretti a secco, Patrimonio Culturale Immateriale unesco
Inseriti nel novembre 2018 nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, queste costruzioni dimostrano l’armoniosa relazione tra gli uomini e la natura e allo stesso tempo rivestono un ruolo vitale per prevenire le frane, le inondazioni e le valanghe, ma anche per combattere l’erosione del suolo e la desertificazione. L’anno scorso è partito il primo corso per la costruzione e il recupero di muri e capanne in pietra organizzato dall’Ente Parco in collaborazione con ITLA ITALIA (Alleanza mondiale per il paesaggio terrazzato) con l’obiettivo di valorizzare e recuperare il paesaggio terrazzato maiellense.
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